Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932

550 M. Moretti Poi, mentre si avviava alla porta, gli accadde una cosa un po' buffa : vide per terra una carta da dieci e si chinò a raccoglierla, diamine, una carta da dieci, per rimetterla nelle ma,ni ,pure della fanciulla che lo accompagnava fin sulla porta. Ma la carta da dieci era incollata sul pavimento e la vedova, sempre seduta, vestita di rosso, sorrise all'amico e gli fe' cenno di no con la mano. Madre e figlia ca1Pirono subito anch'esse che la visita del protet– tore non aveva dato tutti i suoi frutti e che quel brav'uomo di Nond'o, di giorno o di sera, avrebbe dovuto ritornare più d'una volta. Quanto all'Anita, abituata a cercare il pelo nell'uovo, si dichiarava scontenta di alcune cose che avevano, secondo lei, di– sturbato il colloquio : e poi trovava addirittura sconveniente la carta da dieci incollata sul pavimento, anche se pareva uno scherzo innocente, una gherminella affettuosa che si tende alla cortesia o timidità di chi entra . .Si trattava però d'una carta falsa che aveva sorpreso la buona fed'e del defunto e ch'era finita così, per voler del defunto : servisse almeno a prendere in giro, a far curvar la schiena a qualcuno. Ma la commedia, secondo la ragazza istruita, era durata anche troppo. · E non era ipiaciuto all'Anita che la madre, nel corso del colloquio fosse venuta fuori con la Scrivente Annunziata. Che c'entrava la Scrivente Annunziata? Si sapeva che questa donna scriveva le lettere 1Pergli altri, per lo più d'amore e di capriccio, e faceva dun– que un mestiere poco simpatico: per quanto lo facesse con una certa onestà d'intenzioni se è vero ch'ella aggiungeva, sovente il po– scritto « e tanti saluti dalla scrivente Annunziata», da cui le ve– niva il bel soprannome. Ma ora la ragazza istruita non poteva am– mettere d'essere avvicinata nemmen per ischerzo a quella specie di paraninfa grafomane : uno scherzo anche questo che valeva la carta da dieci incollata su un mattone del pavimento per giocare chi entra o chi esce. Passati cinque o -sei giorni, ecco il solito Chilaz che bussa alla porta e si ferma puntualmente nell'andito: - Il mio padrone manda a sentire se quel tale si è fatto.più vivo. - Altri due giorni, e il garzone di pescheria, più puzzòlente che mai, arriva con la stessa ambasciata: - Il mio padrone manda a sentire se quella persona ha risposto. - No, Fortunato non rispondeva. Ohe gl'im– portava al bel marinaio della conserva paterna, da tenere, da vendere o da affittare? Quando l'amico tornò, portando carte e denari, la madre annunziò con dolcezza che non era stata capace di smuovere quell'indolente ozioso piantone. - Non importa, - disse il brav'uorno preparandosi, carte e tacc_ui~i al~a mano, a render conto di quanto aveva saputo fare in quei giorm. - Quanto al paron della Clorinda, bisognerà che lo BibliotecaGino Bianco

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