Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932

I , 544 J'J.. Moretti Ma lui, davvero, a quella sosta d'un'ora al suo paese natio, col suo comandante, il comandante, come diceva, << in seconda,», non po– teva dare alcuna importanza, e ricordava d'aver incontrato la ùonna delle pere cotte, IPOiquella della zucca ballona (barucca) e d'aver manp)ato un bel pezzo di zucca baruc,.:;a o ballona e d'averne buttato un altro bel pezzo in canale. - E dalla Mia Felice sei stato ? Non hai visto la calle dove c'è .. ,. dove la tua mamma, ... dove .... quando .... E poiché lui non capiva che la madre restasse sopra pensiero e quasi add'olorata e delusa, si alzò dondolandosi un poco, col fare dei marinai, attratto verso la <<bomboniera)) immacolata: e vi sputò dentro in un silenzio quasi antipatico. La mattina dopo il figlio partì e.l'Andreana parlò di tutto fuor– ché di suo figlio. Alla stessa- sartina che chiedeva interessata di Fortunato come della persona che più doveva [Piaeerle in questa casa in cui lavorava a giornata, la ma<lre non volle dare soddisfa– zione e fece appena cenno con le due palme messe parallelamente d'un treno che corre sulle rotaie. La macchina da cucire ebbe subito un'aria di padronanza a cui si aggiunse la volgarità dell'estranea che pedalava quasi con ira : tratto tratto si fermava come se scendesse di bicicletta e faceva una domand'a qualunque. Quanto alla mad're, lei.intendeva dedicare la giornata al figliolo e non voleva esser distratta dalle banalità e dalle chiacchiere e nem– meno da quel senso di pesantezza e quotidianità portato in casa dalla gente di fuori: e così quel treno correva sulle rotaie, e, corri corri, a quest'ora è arrivato. Sapeva che a un certo punto la terra s'interrompe, si frantuma, s'infanga, si squaglia, e da quel !Punto è un mondo nuovo: le acque. Un ponte lungo che non finisce mai, un ponte di non si sa quanti chilometri, una diga·sottile, una riga, e su questa riga un treno che va come un disperato, ,più piccolo certo degli altri, più audace e maligno d'egli altri : in fondo, la città che << non somiglia alle altre)), altane, cupole d'oro, Capitaneria, comandante in seconda .... Risentiva la voce del figlio, rivedeva il sorriso cli quando aveva detto, tranquillo, oh, troppo tranquillo: - Sì, gente mia, ho sentito anch'io il puzzo di Chioggia. - Gli pareva [Poco, a lui, aver sentito il « puzzo di Chioggia>>. Gli era in– differente sapere che la sua mamma i primi anni di matrimonio li aveva passati nel << puzzo ,li Chioggia>> e ch'egli era tornato a na– scere nel paese d'origine dopo che suo padre aveva provato a esser romagnolo con nome chioggiotto. S'era avvicinato senza batticuore al suo paese, ove era andato solo per combinazione, e gli rima– neva appena il rkordo di quel tanfo di pesce marcio mischiato all'odor cli bitume o al sentore dei rifiuti d'erbnggi e della frutta BibliotecaGino Bianco

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