Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

l\'uovi" epistolari wagneriani 423 troppo ardite: ma non lo faccio mai con l' intenzione di sollecitare di stabilire in modo assoluto; al contrario divento allora consape;ole della mia rassegnazione che dura da tanto tempo ed è profondamente radicata, si che la domanda è spesso soltanto un tentativo teorico di mettere in imbarazzo, sorridendo, il mio destino e quella che si chiama legge eterna del mondo. Non ho mai cattive intenzioni e non voglio mai offendere alcuno, tanto meno chi mi è assai caro .... Matilde ,Maier non è Bettina Brentano, creatura fantastica e un poco vana che par creata apposta per fingersi l'inesistente ed! esal– tarsi ad! ogni incontro : il demonico non è nella natura della bor– ghese renana, e \Vagner non è Goethe. Un anno dopo Wagner ripropone la domanda. Quante cose sono avvenute! Penzing abbandonata di notte («I miei amici rico– nobbero che, per ottenere dai creditori favorevoli condizioni, era necessario che mi allontanassi da Vienna>>; in verità se non fosse partito in fretta, lo avrebbero arrestato!); la breve sosta presso i Wille a ,Mariafeld (aveva deciso di fermarsi stabilmente colà, ma il ritorno del padrone di casa lo persuase a mutar d'avviso); l'of– ferta dii Luigi (il messo regale Pfistermeister che dopo quindici giorni di ricerche lo raggiunse, per caso, a Stoccarda); infine il soggiorno sul lago di Starnberg accanto al giovane re da fiaba. Egli è colui che· aspettavamo, che doveva esistere, ma che mi stupisce profondamente di trovare cosi bello. Egli mi fece cercare, inviò per ogni parte persone sulle mie tracce. Il nostro convegno di ieri fu una grande scena, d'amore, che non voleva più finire. Egli comprende a fondo la mia natura e i miei bisogni. Mi offre tutto ciò che mi è ne– cessario per vivere, per lavorare, per eseguire le mie opere. Io debbo soltanto essere il suo amico; nessun incarico speciale, nessuna funzione. Egli è l' ideale eompiuto dei miei desideri. · Dovrebbe esser felice: ma chi p~nsa alla casa? Il 22 giugno scrive: Bambina mia, mi stanco sino a morire e non riesco ad aver quiete! Debbo aver qualcuno che si occupi della casa .... Vuoi venire tu a di– rigerla? ... Non una creatura femminile al mio fianco! non una per– sona colta, con cui possa aver rapporti in casa! E chiaro che ciò non può durare! Nulla di buono mi possono offrire né Re né Imperatore ·se le cose non vanno come dovrebbero andare in casa!. .. Non riesco ad aver pace! Sto cercando di nuovo, adesso, una donna che mi tenga un po' d'ordine! Ne vengono e ne vanno, ma non so decidermi. Sono forse dannato, da non poter trarmi d'impiccio a questo riguardo! ... Ancora una volta : così non si può andare innanzi.... E tu ? Corro ancora il rischio di agitarti se ti prego di venire ? Nulla. è cambiato ? Tutto è rimasto come nel passato? Come mi angustia il pensiero di saperti di BibliotecaGino Bianco

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