Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

N1t0vi epistolari wagneriani 421 pensa di vedersi escluso dalle scene tedesche («io, il più ·tedesco dei tedeschi))) . L'amicizia di persone influenti e di giovani ardenti e valorosi, fra i quali il pianista Tausig, lo conforta e gli fa acco– gliere con rassegnata filosofia il rinvio sine die del Tristan-0 a Vienna, dopo settantasette prove. In questo ·stato d'animo ottimi– stico, decid'e di fermarsi nella capitale austriaca e prende in af– fitto la famosa villa di Penzing, presso .Schonbrunn : famosa per– ché intorno al lusso dell'arredamento ed al tenor di vita che Wagner vi condusse, molto inchiostro è stato versato. (Ohi non ha sentito almeno parlare delle leggendarie ventiquattro vesti da camera?). Dalle lettere a ,Matilde possiamo farci ora un'idea precisa, - c'è persino un abbozzo di pianta, - di quell'appartamento: sei o sette camere al primo piano, fra corte e giardino, di proprietà, del barone Rachowin. Provvide ,vagner a farle decorare ed ammobigliare secondo il suo gusto, che, in fatto di decorazione, tendeva al fastoso ed allo sgargiante. Un colore predomina sugli altri, il color lilla: lilla le tappezzerie d'ella sala di musica (con tappeti e poltrone color granato e liste dorate agli angoli), lilla i fiori sulle pareti della sala dia lavoro, lilla anc6ra la tappezzeria della camera da letto {ma se le liste dorate non mancano, qui l'accordo fra il velluto verde dei mobili e le tendine del letto diventa più problematico). Poi velluti rossi, damaschi rosso antico o verde pallido con fiori rossi: e, dice una nota, tende e cortine dappertutto. La sua consigliera è la sarta Berta Goldiwag ; mobiliere, un Herr Schweikhart che si dà molto da fare per accontentare il nuovo e capriccioso cliente il quale ora vuole una cosa ed ora non la vuole più, e di tutto intende occuparsi, dalla forma dei bracciuoli delle poltrone ai passamani. Matild'e segue i preparativi da l011tano e non se ne entusiasma af– fatto: prevede che le cose non finiranno bene. Wagner scherza sugli avvertimenti dell'amica: Non saprai nulla delle mie vesti da camera, in puni:,,ione del tuo sermone di rimprovero. Certo, se diventassi capace di metter da parte un anello di brillanti, sarebbe bene. Resta poi a vedersi, se saprei ancora scrivere cose eccentriche, come le partiture che ho scritto sinorà, come i miei poemi e i miei saggi! Probabilmente anche in tutte queste cose si rifletterebbero le vesti da camera di lana e i duecento talleri rispar– miati. Figlia mia, che importanza dài tu ancora a tutte queste piccole previdenze che per un uomo come me non hanno più alcun senso ! Egli ha bisogno, per lavorare, di vivere in questi ambienti lus– suosi, artificiali, sovraccarichi., in una continua eccitazione teatrale, circondato da persone che lo lusingano e ch'egli si gode a colmar di doni e di larghezze d'ogni genere. Peter Oornelius, che ha pas– sato le feste natalizie del 1863 nella nuova dimora di Wagner, scrive alla sorella Susanna elencando i numerosi regali ricevuti, da un BibliotecaGino Bianco

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