Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932

276 O. Zaghi più intensamente la propaganda repubblicana e dalle colonne del– l'Unità Italiana il 23 novembre 1867 così tuonava contro la Mo– narchia, causa di tutti i mali: « La Monarchia poteva far partire l'iniziativa da Roma, e nol volle; la Monarchia •poteva precedere in Roma i francesi, e nol fece : la Monarchia non impedì che il campo dei volontari si for– masse tanto da poter combattere, impedà e.be si facesse· forte tanto da potei' vincere : la Monarchia imprigionò due volte Garibaldi come ribelle : la Monarchia colse il momento dell'intervento stra– niero per comporre un ministero semi--clericale e ostile alla libertà: sciolse i Comitati dì soccorso al moto: varcò la frontiera per restau– rare il Governo pontificio, dove i plebisciti invocavano ì'Italia : vide inerte la strage dei nostri: retrocesse davanti ai francesi dai luog,hi occupati: rinega Roma, l'Italia, l'onore della bandiera. :0 tra voi chi possa compiere con esso l'Impresa?)) 1 ). Virgilio Estival, com'è da prevedersi, aveva seguito Garibaldi nella campagna romana, combattuto a Monterotondo e a Mentana, e a Figline aveva assistito fremente all'arresto del Generale iper ordine del 1Ministro dell'in– terno Gualterio. A Firenze era con altri garibaldini arrestato; ma mentre questi riavevano la libertà approfittando dell'amnistia, egli era trattenuto in carcere, perquisito e spogliato delle carte, proces– sato; e quando per le premure della moglie, di Ludmilla Assing la grande ammiratrice dii Mazzini, degli amici e le pressioni d'ella stampa straniera e italiana veniva liberato, un decreto d'immediata espulsione dall'Italia lo colpiva. L'accusa era di avere cospirato contro la sicurezza dello Stato. L'Estiva! in una sua lettera al cognato Antonio Solimani in Fer– rara si ribella all'accusa e dichiara che il rigoroso provvedimento a suo carico è dovuto all'essere egli dii nazionalità francese. Certo l'attività dell'Estiva! d'al '66 a tutto il '67 · era stata improntata tutta ad una estrema, e violenta campagna contro la Monarchia e a promuovere una sollevazione armata in Roma; ma si osserva che se la cosa agli occhi del Menabrea e del Gualterio appariva come delitto di lesa maestà, non era solo l'Estival che bisognava giudi– care, ma tutti quelli del partito repubblicano e garibaldino che in Firenze avevano il loro centro di propaganda e d'irraggiamento e che, come lui, avevano criticato, lottato, agito per il trionfo d'el- 1 ) Dopo Mentana, in Scritti editi ed inediti di Mazzini a cura di .A. SAFFI, l886, ~ol. XV, pp. 16-17. - « Dite a tutti i miei amici, ai nostri amici di Londra ..., -,_cosi da Lugano scriveva Mazzini 1'8 novembre ad Emilia .Ashurst, - che que– ~t mterm_ezzo disastroso di Garibaldi non segna la fine dell'agitazione, ;ma apre m~ec~ dmanzi a noi una nuova e più definita via; dite loro che ora ho più che mai bisogno di essere aiutato in qualsiasi modo .... Se arriveremo all'azione questa volta ~i sarò. i~ pure». (Lettere ad una famiglia vnglese cit., vol. III, p. 142; Let• tere di Mazzini ad A. Saffì cit., pp. 320-21; MAZZATINTI cit., pp. 1057-58). BibliotecaGino Bianco

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