Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932
\ Lettere di Giuseppe Mazzini a Virgilio Estival 273 gfo~re: lo scioglimento delle cose può protrarsi e darci agio di realizzare il progetto impedito ora da difetto di mezzi. Non credo che Mont. [ecchi] s'affretti a movere. Il 20, - non so perché, - deve essere in Londra. Non moverannQ se non credono che noi moviamo. Quanto all' All. [eanza] non è da Dolfì o Rist. che troverete aiuto a fondarla. Ciò che intendo e vedo possibile è questo: che senza pensare agli influenti o a vastità di lavoro, cinque o sei giovani nostri di fed,e, ovunque ,si trovano, escano dall'ii;icerto e s'organizzino in nucleo dell' All. [eanza] Rep. [ubblicana] da estendersi come e dove è possibile. Non è che seminando di centinaia di piccoli nuclei l'Italia che riesciremo. Gli influenti non verranno se non quando incontreranno ,ovunque quel nome e quell'ordinamento. Sono in contatto coi giovani di Girg. [enti] e col Fasulo: buonis.simi, ma intemperanti ed essi pure, inconsciamente, promotori d'anarchia nel Partito. Io ho una organizzazione nelle principali città di .Sic. [ilia], ma questi giovani minacciano a ogni tratto romperla, impiantando Com. Centrali qua e là senza badare al già fatto. La loro guerra col Ba,. gn. [asco] ~ una, vera idea fissa. Conosco Bagn. [asco] da vent'anni: onestissimo e repubblicano quant'essi. .Son certo di lui e non è mio co– stume abbandonare vecchi amici a capriccio. Ebbe e forse ha contatto con Perrone Paladini, col quale non ho che fare ; ma non ha ciascun Lli noi, per caso o circostanze, contatto con gente non nostra ? Quei ,giovani dovrebbero lavorare a pro' dell'Alleanza nella zona agri– gentina senza volere ordinare l'isola intera •sotto la loro direzione e la– sciandomi fare altrove 1 ). Il Giann. è un'altra spina. Io non ho mai udito di lui fuorché mala condotta colla Sig.ra Ludmilla [Assing], cl:).enon me ne disse .... 2 ). MentreiMazzini, sospeso fra il dubbio e la speranza,, consigliava gli amici di desistere dal promuovere un moto nella provincia romana e ansioso porgeva l'orecchio ad una qualunque probabilità d'azione e di ·riuscita, -Garibaldi, rompendo gl'indugi, da Ginevra, dove s'era recato a ,presiedere il congresso della Lega della Pace e Li– bertà, ,si portava sµi confini dello Stato Pontificio pronto a var– carli ; ma a Sinalunga era arrestato e condotto nella fortezza di Alessandria. · Molto probabilmente Virgilio Estival lo aveva seguito. In que– sti tentativi di conquista, noi, pur non avendo che scarse testimo- 1) « Quanto a quei di Girgenti, - scriveva Mazzini a Oampanella il 6 mag– gio (1868), - non posso, checché mi dicano, rinnegare un amico politico di venti anni, che so essere repubblicano quant'essi. L'accusa su Corrao è una vera calun– nia: cosi il resto. Pant, [ano] ha lavorato per tutta la Sicilia a Lmpiantar l'Al– leanza. Fazolo, Martoglio e gli altri sono intolleranti, esclu.sivi, esagerati, e rovi– nano il lavoro. Oogli uomini del settembre in Palermo, buoni benché intellettual– me:qte ingannati, sono già in contatto regolare, malgrado la reazione naturale contro le accuse verso Bagn.[asco]. Lavorino e lascino lavorare» (MAZZATINTI, op. cit., p. 1058). La data della lettera deve essere stata male interpretata dal Mazzatinti. Oredo si debba leggere 6 maggio 1867. 2) Della lettera manca l'ultima parte, andata certamente perduta. 18. - Pèyaso. BibliotecaGino Bianco_
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