Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932
184 F. Moroncini bastanza ricco 1 ), hai ingegno assai e, che più vale, tu hai saputo èolti– varlo e ti se' reso oggetto piuttosto d'invidia che di compassione 2 ). -Sul Leopardi la gentildonna doveva avere una :fiducia e una stima incrollabili ; e così in altra lettera del gennaio 32, dopo aver d:etto: ((Salutami L[enina], io l'amo perché ti ama 3 ), vorrei però poter dividere con _lei il piacere di assisterti nella tua malattia>>; soggiunge: ((E Leopardi oh! quanto lo stimo, egli è l'angelo de– stinato a tuo conforto, tientilo caro qual genio tutelare>>. E per ri– sparmiare fatica o disagio all'amato, ella avrebbe voluto che il povero Giacomo si fosse fatto lettore, scrivano e messaggero a lei delle notizie di Antonio ! Similmente la contessa bolognese, che aveva conosciuto il Rà– nieri fin dal '29 ed e:ra stata presa anch'ella dal fascino del bel gio– vine, e, come la iMarazzi, gli aveva spontaneamente offerto ospitalità e dlanaro; mentre si sfogava con lui, scrivendogli nell'ottobre· '31 a Roma, contro un altro suo adoratore che l'aveva inurbanamente e indegnamente trattata, e lo incaricava di comunicare a quello i suoi sfoghi e i1 suo dispetto ; quando la Pelzet si fu trasferita a recitare a Bologna nel '32, così ne scriveva ad Antonio: Ho sa,puto che Madama P[elzet] è qui pei nostri minuti pia,ceri. Tu sai che •siffatta compagnia non ,è punto di mio gusto ; nondimeno se tu desideri ch'io le faccia qualche cortesia,, tu non hai che a scrivermelo; per compia,certi, io mi occuperò volontieri di lei; ma se per caso tu av,ess,i con lei già rotto, non hai che da ricevere i miei complimenti, perché in verità all'epoca in cui noi viviamo si ha bisogno di far ben altro che morire per una jiipe 4 ). E finisce invitandolo caldamente a venire a passare un mese in campagna con lei, per convincersi che lei sola sa comprenderlo e leggere nel cuore dli lui 5 ). 1) Come ironicamente dovevan sonare queste ultime parole al Ranieri che, puire spacciandosi ricco, versava in quelle distrette finanziarie, mentre la famiglia reclamava il suo ritorno a Napoli per essere in qualche modo aiutata da lui! 2 ) Carte Ranieri, nella Biblioteca Nazionale di Napoli. 3 ) Uaffetfo della gentildonna per l'attrice, se pur tale poteva dirsi, durò ben poco; anzi ad esso subentrò presto lo sdegno e il disprezzo: « La tua L[enina], vera donnicciuola da piazza, ha creduto farla da vezzosa e da donna di spirito coll'andare raccontando quello che ho dovuto fare per toglierti dall'occasione di fare degli spropositi, o fors'anche delle sciocchem.e. Ella crede ch'io abbia fatto per lei queiio ohe non ho fatto che a tuo rigiiardo, e certamente non mi sarei mai presa a cuore una femmina di quella tempra ch'io non ho mai apprezzato più di quello che soglia apprezzare donne di quella condizione>> (Carte Ranieri). 4 ) Carte Ranieri. 5 ) Antonio, chiamato ripetutamente ed energicamente dal padre a Napoli, ere-. dette bene, per ridursi a casa, di fare il tortuoso giro di Bologna, delle Marche e R~ma; non già per tenere l'invito dell'amica contessa, sì per rivedere l'attrice, il cm amore gli bruciava tuttora i sensi e tormentava l'anima. BibliotecaGino Bianco
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