Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932

176 V. Brancati III. Oggi mi son messo a letto mezz'ora più tardi del solito. . Nel cortile c'è silenzio. Si sente goociolare l'acqua nelle giare. Il suono d~ll'acqua è il più profondo dei suoni; fa sentire l'an- tichità e la sostanza del mondo. Vedo delle porte chiuse, nel cortile, e, - non so perché, - una catena da cui si è sciolto un cane. Forse, perché da tempo aspetto inutilmente un guaito, un latrato.'- Poi sento un rumore d[ striscio; e vedo il bambino nero, seduto a terra. Egli deve certamente giuocare, ma ia sua immagine riempie l'ombra, di serietà. È il giuocare del bambino forte, massiccio, te– stardo, che dà alle cose intorno un aspetto d'i anfiteatro. Poi' odo una vocina, delicatissima, come se l'ombra stessa avesse fatto un rumore, un grido. Mi si stringe il petto : _Rosalba ? È possibile ? Credo di essermi ingannato, ma tremo, nell'udire, come, nel camminare, un cieco pauroso. Oad'e una latta e fa un bellissimo rumore di lo.ce. Dalla strada qualcuno sosta e dice: - Aveva pochi mesi. ... E s'allontana. Rimango çlì nuovo solo, con quell'ombra. Mi pare di essere in piedi,. come se un sospetto mi avesse fatto alzare e spinto contro il muro. Rosalba, dunque? Non lo so : il bambino nero giuoca, attentamente, stringendo tra le mani qualcosa c~e talvolta gli cade a terra. L'ombrà, che poco priro.a ha fatto un grido, è ora, tutta immobile e pare che al mio guardare r~sponda guardandomi. - Ah, ah, ah! Il petto mi si vuota ; è Rosalba che piange ! Dev'essere seduta di fronte al bambino e vuole, confusamente, gli oochi di lui sulla fàccia. Ma il bambino guarda il piccolo og– getto che ha tra le mani e tiene gli occhi bassi. - Ah, ah, ah! - grida ella ancora, non forte, dolorosamente. Vorrei alzarmi; e non posso, perché da tempo sono abituato a concepire il cortile come uno spazio dove il mio corpo non può andare. Temo profondamente degli strani pericoli per la sostanza del mio essere. · Rosalba piange, col suo solito pianto asciutto, ma atrocemente alleggerito e ingracilito. BibliotecaGino Bianco

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