Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932

Nella mia ombra 171 che non si lamenti, in quello sforzo, dà un'impressione fredda e dolorosa d'i pazienza. I mariti non li ricord'o. So, molto imprecisamente, che la pal– Hda ha un bambino di sedici mesi e la bruna una bambina di sei mesi. Ho distinto le voci di questi due esserini e adesso li vedo ambe– dlue nell'ombra, con qualcosa di ancor molle e cereo nella loro esisten~a. . Le coppie, oggi, hanno un tono forte e, confusamente, in mezzo a una certa allegria di festa, litigano e si punzecchiano. La bruna ha detto al marito : - Non mangiare la pasta, lì! Sei peggio di un gatto. Il marito ha risposto : - Finiscila, diavolo ! o ti spacco la testa ! La pallida ha mormorato alcune parole più pallide di lei. E il· marito ha osservato : - Ecco la vera gatta, che parla .... - Se mi trattassi come la gatta, - ha continuato la ragazza, - mi potrei dire fortunata .... Magari, come la gatta !... Ma è strano : non sono parole di rissa e non sono parole di do– lore . .Sono vecchie parole d'i d'olore e di rissa, adoperate con indo– lenza e quasi con nostalgia. Qualcuno canta. Non capisco chi sia. Nell'ombra, vedo un es– sere ritto in piedi, con qualcosa fra le mani e gli occhi un po' mar– toriati. ... Dovrebbe essere la pallida. È la pallida, credo. Ma poi sento la voce di costei, più lòntana, dentro la casa .... E allora ? Chi canta? Due parole, dette in una sosta del canto, mi fanno sussultare : è la bruna, la forte. 1 Ma come? Lei, la mora, tanto gracile in so– stanza; tanto pallida? Oh, con quale senso, l'ho riconosciuta so– rella d'ell'altra, ,d'ella pallida! Una voce dalla strada annunzia che negli orti è avvenuto un che di fresco, di « buono per l'insalata>). Poi non s'ode più. Il ragazzo strabico ha fame ; lo dice da fermo ; e io lo vedo chia– ramente, dietro la visiera di cristallo sporco d'el suo s!rabismo. Quello di cinque anni, invece, tira delle pietre e rimescola tutte le voci familiari, che gli chiedono : - Perché ? - e gli gridano : - Basta! Il ragazzo s'avvicina e urla: - Voglio almeno mezzo chilo di pane ! - Aspetta, e mangerai con tutti noi. - Mezzo chilo di pane, lo voglio ! Tiro di sassi; inseguimento; il portone si dev'essere spalancato, perché s'odono passare d'ei carri lunghi e, quasi. mi copro un po', a una sensazione d'aria aperta. BibliotecaGino Bianco

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