Pègaso - anno IV - n. 7 - luglio 1932

TRAMONTANA. L'improvviso nord-est rotola giù dai J;llonti, e porta ad affo– gar, nel Tirreno, foglie di .castagno gialle, o marroncine, che pafon di tabacco; più rapido e imperioso, più lieve, dei torrenti che scendon paralleli sulla pianura breve di Versilia, e a quattro passi dàl mare muoiono stanchi nella sabbia, il vento fa la rapina sui monti, e quanto a lui ced'e reca in dono all'onde, consorti delle sue follie. Ma questo d 1 olce mare, tiepido per sua natura, raggriccia sotto il nuovo gelo portato dal vento, sembra chiudersi fermo nelle sue precise sponde ; non ha più onde, tutto piatto e duro, cupo come di metallo fuso. Se un'ondetta osa venire a rompersi sul lido, nel frangente la scavezza il vento e fa una piccola iride; l'onda si acquatta offesà, quasi non dà più stroscio. E la tramontana corre verso l'alto mare, fa contropelo all'acqua: fredda, gaia, forte, se metti il viso a terra la senti cantare. Apre l'autunno, .solitamente, questo vento boreale, che i marinai tirreni vedon scendere dall'Appennino, e chiamano perciò tramon– tana; e somiglia un poco all'abatto, che soffia dalla terra al mare per una mezz'oretta, verso il tramonto: entrambi giovano al navi– gante costiero, perché fanno calmo il mare e danno forza alle vele. 1Mal'abatto lo senti di più le sere della calda estate; la tramon– tana, invece, sembra il vento inaugurale dell'autunno, quando la gran calura è morta fino ad un altr'anno, quando le uve pesano sui rami con quellà grazia greve e stanca di verginità matura al sacrirfizio. Dopo la vendemmia si cominciano solitamente le guerre, e s'intraprendono viaggi lunghi in terra e in mare; che mai ci suggerisce questa voluttà di mattutini addii_? Forse, partendo, c'il– ludiamo di sfuggir l'autunno che ritorna, di sventare l' inyerno inesorabile, e le cure, e i malanni, e il peso, ognora più sensibile, della crescente età? Si corre verso l'impossibile, come nei verdi anni; anche se non c'è più quella fiducia onesta, che si aveva allora, nell'impossibile. Si reagisce al tempo, e questa è garanzia di vita. (Il proverbio dei Francesi ha torto ; partire è ringiovanire un poco}. .C'era una specie di civiltà, fine-Ottocento, che fra le sue carat– teristiche aveva anche quella delle conoscenze fatte in treno; po- BibliotecaGino Bianco

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