Pègaso - anno IV - n. 7 - luglio 1932

VITALITÀ DI FOGAZZARO. E un paio d'anni che ,si discute su come commemorar Fogazzaro. Eccola qui la commemorazione vera, corn;memoratio n•omin~s evus, nella bella e spaziosa ristampa che con l'aiuto di Nardi Mondadori sta cavando un volume dopo l'altro, da quE:lsilenzioso laboratorio bodoniano, nasco– s·to, come l'idea nei sensi, entro il pulsante fragore delle sue officine vero– nesi. Piocolo mondo antico, Piccolo mondo moderno, Il mistero del Poeta erano usciti da tempo. Ora è poco che Leila si è aggiunta, e già è pronto il volume dei racconti, che riunisce Fedele,• i Racconti_ brevi e gli I dilUi .spezzati, mentre Malombra entra ,sotto i torchi. Tra pochi mesi tutto il Fogazzaro narrativo, ch'è poi il Fogazzaro essenziale, sarà ,definitiva– mente sigillato e raccolto in questi nitidi tomi. Se, per la <finedell'anno, lo Zanetti avrà davvero finito il ,suo monumento, come s,i aspetta, vuol· dire che saranno due monumenti. · Il nitore, dote apollinea, è il pregio perspicuo dell'edizione. Nitida fuori, nell'armonico taglio del volume, nella squisita eleganza della pagina. Nitida dentro, nella scrittura pulita, nel testo impeccabile. Per– ché questa è un'edizione critica. Può sembrare curioso che, venti anni dopo la morte dell'autore, e mentre sono anc6ra in giro ristampe licen– ziate dalla propria mano di lui, ci sia già bisogno di un'edizione critica. Ma prima di tutto quelle ristampe, per la poca vocazione dell'autore a corregger bozze (« I miei libri, - diceva Fogazzaro alludendo alle sue pessime qualità di correttore, - camminano da sé»), formicolano di -sbagli d'ogni genere. E poi chi non sa le volte che a ·Fogazzaro è stata data taccia di sgrammaticato e peggio, per le grandi libertà e negli– genze di lingua; per le sue discrepanze sintattiche, la sua ortografia arbitraria ? Che se, in pratica, questa negligenza è spesso soltanto ap– parente, e la licenza del costrutto copre un particolare procedimento del pensiero che sarebbe anticritico rettificare; è certo però che in molti casi, si tratta di vero e proprio disordine grammaticale, il quale va corretto non per modificare l'autore, ma per metterlo d'accordo con se stesso. Ecco dunque la necessità dell'edizione critica, ·cioè di una revisione generale del testo condotta sulle stampe e sugli autografi : perché non è mica detto che sia ·più semplice fare l'edizione critica del Cortis, che quella del MalmanUle racqtiistato o delle rime di Jacopo Mostacci, anzi! Fatevene un'idea da quei gustosi ragguagli che, del proprio lavoro di discopritore e restauratore, Piero Nardi dà alla fine di ciascun vo– lume; note critiche e biografiche destinate a essere sviluppate più am– piàmente nello studio generale introduttivo ch'egli si ripromette di ;aggiungere a edizione finita,. Lavoro paziente e delicato, che esige non ibliotecaGino Bianco -

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