Pègaso - anno IV - n. 7 - luglio 1932

92 *** dimostrare che non c'è nulla di veramente grave, nulla che possa too-liere la speranza si chiude in un mutismo scortese. Le parole o ' . T di <Miliukoff contro le mene occulte lo fanno sorridere : - o- gliete a questo paese traballante anche il Piccolo P&dre, to~lie– tegli_ Raspùtin. Cosa .resta ? E poi Miliukoff è un avvocato ciar– liero. Guarda quel suo viso rosso, senza rilievo, tagliato in due dai baffi grigi. Harold si invita a pranzo da me, all'Astoria. Parla di musica tutta la sera. Non un cenno al nostro incon.tro di avantieri. Nella sala m'indica il deputato Puriskiévich: - È un amico di Félix e di Dimitri. Prepara grandi cose, vedrai. Cosa mai Mcade nell'Albergo ? Le donne cercano gii uomini senza desid'erio, forse soltanto per istinto, per il bisogno d'esser protette. La baronessa Keller è rotolata giù per le scale con i ca– pelli sciolti, urlando. I mobili scricchiolano. È un susseguirsi di strani incidenti come se qui, al caldo, lievitasse quel malessere che senti nelle strade cieche della periferia, nei discorsi degli uf– ficiali che tornano dalle trincee. La principessa 0rloff è partita pel Caucaso, ha abbandonato la sua magnifica casa. Ohe importa ? La principessa 0rloff è quella che rimane con noi nel ritratto di Sieroff, alta bruna-, di venti– cinque anni. E poi Basilio. Ohe ha ancora Basilio? La sua uniforme è gual– cita come se da una settimana non si fosse più coricato. Non occorre che lo interroghi, mi dice con voce spenta : - Olga è partita. È infermiera con le truppe di Brussiloff. P&olo non te lo ha scritto ? Credi. ch'io possa vivere senza di lei ? 0rigo ripete: - Comincio a odiare questi russi. 30 dicembre. La baronessa Keller discinta, ubriaca grida : Hanno assassinato Raspùtin ! - E io prima di riflettere mi chiedo come mai abbia avuto la notizia prima d'ogni altro. Al Yacht Club, il granduca Nicola Micailovich sentenzia tra due sooppi di tosse : - Era tempo. - Gli altri lo guardano sgo– menti. Il princìpe Arsenio Karageorgevich dondola la grossa testa di vecchio pugilatore, esclama nel suo francese della legione stra– niera : ~ Ringrazio Iddio in nome della Serbia distrutta. A colazione il principe Arsenio dli.cenel silenzio : - Io so chi lo ha ucciso. - Mi è di fronte il granduca Dimitri e vedo i suoi occhi azzurri spegnersi nel volto ovale bellissimo e le mani tremar– gli un poco: la forchetta batte contro l'orlo del piatto. Si mangia in fretta. .S'incomincia a giocare. Questi vecchi si– gnori russi giocano con ira, senza misura e perdono sempre. Mar– tini li affronta deciso. - Voglio tentare la partita grossa - mi . ' dice: - Sono in vincita di ottomila rubli, gioco sul velluto. BibliotecaGino Bianco

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