Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932
La letteratura americana e le sue << sezioni » 679 certo segno, persuade e convince. L'altro suo merito è l'ampiezza della scena: i suoi quadri di vita americana (impressioni sintetiche della vita dell'Ovest Centrale) sono disegnati a grandi tratti; o almeno sono affollati di gente, pieni di cose, di particolari veristici, di notazioni pazienti. La sua virtù congenita, o la sua innata buona fortuna, derivano dal fatto che la sua mentalità è, in gran parte, allo stesso livello della m~teria trattata. Ciò gli rende possibile affron– tare con serietà persuasiva e combattiva idee, condizioni e cause che una mentalità più profonda vedrebbe in una più vasta prospettiva culturale, o dal piano di una maggiore elevazione intellettuale, emo– tiva o spirituale. Infine bisogna dire di Sinclair Lewis e del suo «mondo)), che, quantunque non dimostrino ciò che si propongono di .provare, il semplice fatto della loro esisfenza è una buona testimo– nianza di un aspetto reale della vita americana. L'uomo che Sinclair Lewis descrive è un essere dai lineamenti semplici, dai concetti un po' idealistici e sentimentali, mà sempre pratico. Possiede un certo grado di sentimento, in gran parte« s.ot– toprodotto )) della sua giornata laboriosa. Gli avviene di pr ender sul serio le idee che cominciano con la maiuscola. Lavora intensa– mente, perché la concorrenza fra gli uomini del suo stampo è rude. Ma lavora intensamente anche perché il lavoro è divenuto una libe– razione per i suoi nervi tesi, una specie di narcotico ; e poi perché tutto il mondo che lo circonda lavora Mn lo stesso ritmo affrettato. Non sa giocare se. non intensamente. Come amante è generoso, ma non troppo ardente; come marito, indulgente, ma poco appassio– nato. Intorno alla vita che egli e i suoi simili conducono in America, e che minaccia molti ·aspetti della vita americana, potremmo osser– vare questo: l'energia è lo sforzo dei pionieri persiste in loro quando ne è già passato il bisogno ; ed essi non hanno imparato anc6ra ad ad!attarsi ad una .:filosofiadi vita che non sia soltanto maschia ed energica, ma comprenda anche un esercizio più compiuto ed equi– librato delle nostre funzioni e facoltà umane. Insomma, essi hanno raddoppiato i loro sforzi, mentre hanno perso di vista i loro scopi. In certo qual modo l'Europa, e specialmente i Francesi e gli In - glesi, sbagliano nel giudicare questo tipo di Americano. Essi incli– nano a credere che la sola cosa a cui egli tenga è il denaro (e ciò so– miglia in parte ad un commento di compenso, visto che l'Americano, per il momento, si trova ad avere il denaro che essi vorrebbero). Hanno torto. Veramente, se si vuole trovare il senso forte e genuino del denaro, si deve venire in Europa._ Un inglese che mettesse in– sieme molto denaro, vorrebbe fondare un casato, avere una villa in campagna, procurare a~ figli una posizione più elevata, o comprare un marito titolato alle figlie; per lo meno, gli piacerebbe far la vita del signore : egli sa bene che cosa possano i mezzi e il de– naro. Il nostro tipo d'Americano ha, invece, un'idea molto in- BibliotecaGino Bianco
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