Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932

STAGIONI ALLA ·FONTANA. I. O'è sempre anc6ra, alla periferia della città, qualche angolo dei tempi andati : il cancello, largo e nudo, d'un'antica villa, delle stradette illuminate a gaz, una fontana col mascherone. Questa ve– ramente non è col mascherone, ma sta dentro la rozza architettura di due bassi pilastri ed! è finita in alto da un arco di pietra : pilastri e arco levigati e dorati dal teinpo, dalle piogge e dall'attrito dei corpi che vi si sono appoggiati o seduti sopra. . Il lampionaio è passato da poco: ha smontato in tre pezzi l'ac– cenditoio e, dopo averli :ficcati in una guaina di tela cerata, se ne è andato con l'a-ria d'uno che si diverta a tener in mano una grossa mazza: si vergogna di passar con la lunga canna, tutta ·d'un pezzo come usava una volta, sotto le lampade elettriche della città. Le :fiammelle gialle dei laimpioni non rischiarano anc6ra : sono come dei lumini decorativi nell"aria trasognata dopo lo sfolgorio d'el tramonto. Una brezza carica di profumi vien giù dalla collina. La polvere e il frastuono delParteria st11adale, poco lontana, giungono dal basso come onde stanche e sono rimandati dalla quiete e dalla trasparenza che stanno dì scolta quassù. Sul crocicchio, dove dà il cancello della villa e da cui s'irrag– giano varie stradicciole, s'è fermata una, ragazza bionda. Il vento. le agita un poco, intorno al collo e alle gambe, il vestito: sotto la stoffa leggera s'indovina un corpo franco e robusto. Tiene, infilato sull'avambraccio ignudo, un secchio vuoto, lucido e bello, così ac– costo al suo fianco vivo. Le vie intorno sono quasi solitarie: per la più erta, si vede salire una vecchia, ormai lontana. La ragazza sol– leva la testa e dopo aver girato lo sguardo e quasi :fiutata l'aria, chiama: - Nerina, Anita. Non si sono anc6ra perdute le vibrazioni della sua voce, che dall'ombra d'un angolo presso la fontana esce la :figura d'un giovane tarchiato, in maglia e in calzoni da meccanico: la pelle abbron– zata del viso, del collo e delle braccia luccica come un metallo ; non si distinguono bene i suoi lineamenti, ma chi passa di qui o abita Biblioteca Gino Bianco

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