Pègaso - anno IV - n. 6 - giugno 1932
.. 644 G. Oomisso nedica) disse il missionario a,d una donna a:c~a.sciat~ su . d' 1;1n giaieiglio, e tra la sua.devastazione sovruma1;a v1~1 ~ suoi_occh:i bril– lare d'un meraviglioso sorriso che non potro mai d1ment1care. Ella si era convertita da poco. Un giorno a Pekino fui invitato dall'emissario del Gran Lama ad una éena in un'antichissima trattoria che aveva avuto l'onore di ospitare !;imperatore Oen-Long (il Luigi qu~ttordici della \'in~! quand'o egli si dava a segrete avventure galanti. La cena commc1~ verso le sei faceva assai caldo, tutti avevamo dei grandi ventagli bianchi. Il '1ama aveva invitato anche quattro giovani attori tea– trali che erano sotto la sua protezione. Le presentazioni vennero accompagnate da una lunga serie di inchini. Quale ospite straniero mi venne dato il posto d'onore che era quello situato di fronte alla porta d'ingresso alla sala, in modo che io potessi avere davanti a me chiunque entrasse. Il lama era ·alla mia destra e il primo attore, un giovane simpaticissimo e vivacissimo, alla mia sinistra. Sùbito ognuno prese a vers[IJre nella tazzina del compagno di destra il li– quore di riso, una specie di grappa calda che deve servire ad aprire lo stomaoo. 1Mentre l'attore mesceva nella mia tazza, io mescevo in quella del lama, ma nessuno poi si decideva a bere. Allora uno mi avvertì che essendo io .al posto d'onore, spettava a me incomin– ciare e che anche per tutto il resto, nulla sarebbe stato assaggiato se non fosse stato dato da me l'esempio. Presi la tazzina dicendo il rituale « cin cin >> e ne sorseggiai appena, credendo di fare atto di somma educazione, ma il suggeritore di prima togliendosi l'impac– cio con un sorriso mi fece sapere che sarebbe stato poco cortese per il mio compagno di sinistra che mi aveva fatto l'offerta, se io non avessi bevuto ,il liquore fino all'ultima goccia. Le donne sono assolutamente escluse dal partecipare al pasto. Possono solo intervenire sedendosi dietro alle spalle dei convitati per versare il liquore o il tè, oppure per dilettare col canto e con la musica. Ogni trattoria ha una schiera di ragazze incaricate· di questo. Sono ragazze che passano da una tavola all'altra, riman– gono appena dieci minuti, ricevono un obolo, e sperano durante il breve incontro di trovare tra i comitati qualcuno che sia disposto a sposarle. Sono generalmente ragazze purissime e veramente in attesa di matrimonio. Attesa che può durare in eterno e svanire, perché esse, col solo mostrarsi, finiscono coll'accumulare tale somma da non avere più bisogno di sistemare altrimenti" la loro posizione. ~ubito anche al nostro banchetto, vennero introdotte queste gra– z10se compagne, i capelli tagliati all'altezza del collo, lisci e ade– renti al capo, strette nelle cappe di seta violetta o bianca con qual– che fiore sul petto. Due, vennero a sedersi dietro a me sorridenti e segretamente incuriosite nello sguardo tra il breve taglio delle pal- BibliotecaGino Bianco
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