Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932
586 A. Bonsa.nti diventava più intensa. In quel mentre gli appartati vennero an– ch'essi al circolo degli anziani, e li guidava U giovane chiacchie– rone. Recava uno scrigno, un cofanetto che aveva tolto di sopra il camino un cofano di legno guarnito dli cuoio e d'ottone e di chiodi ' . d'argento quali si trovano in Oriente, gridava ch'era una meravi- glia, che ne aveva visti altri di simili nei paesi d'origine, ma que– sto costituiva un raro esemplare. E lo rivoltava dia tutti i lati, e mettendolo sotto il naso a chi lo conosceva da molti anni, insisteva perché insieme a lui ne ammirasse il perfetto accordo dei cuoi, lo accusava di indifferenza o incomprensione. La vecchia Areati fu costretta a raccontare di nuovo che gliene aveva fatto dono molti, moltissimi anni addietro, un suo cugino per alleanza, governatore di nave nella marina di Venezia. Intanto andò per le mani la ta- . · bacchiera di Bettigalli. Se l'era egli levata di tasca per una presa, e in quell'atto una ne aveva dovuta offrire all'avversario. Si mo– strò questi ammirato della scatola d'oro con un «oh!» unico di me– raviglia, ma che valse più di un lungo d!iscorso uscito dalla bocca di quel taciturno. La prese sopra il suo palmo largo e cicciuto, altri dopo di lui la vollero, le dame si e·stasiarono dei rubini. Cosi la scatola girò, mentre il cavaliere Bettigalli badava agli scacchi. In quella la pad~ona di casa domandò, come a ottenere conferma di un discorso fatto e non creduto: - Dite, cavaliere: non è vero che usate da trent'anni della ta- bacchiera, e che sempre l'avete portata con voi? Bettigalli assentì : - Trent'anni, né riuscirei oramai a separarmene. - Impossibile, - si udì esclamare il giovane straniero, e come tutti levavano lo sguardo· su di lui, venne spiegando la propria smentita. Soltanto Bettigalli, alz~ti per un attimo gli occhi a :fis– sarlo, era tornato attento alla scacchiera, quasi a dimostrare la propria indifferenza o, peggio, come non tenesse più in alcun conto ciò che il giovane avrebbe detto; che lo riguardlava invece dia vicino. - Volevo dire, -'- diceva questi con la sua parola stentata ep– pure rapida, - non mi sembra credibile che uno possa tirarsi die– tro un medesimo oggetto per tanto tempo, io non ero ancor nato . ' sia pure pregevole e pieno di signmcati, senza averne fastidlio e desiderio dli mutare. 1 Ma sia pure ammesso questo fatto incredibile, questo lungo affetto, occorre forse tralasciare le ruberie, gli smar– rimenti, tanti innumerevoli casi che a contrasto d'ella nostra vo- lontà sono pronti a privarcene ? · Qui Bettigalli scattò. - Giovanotto, - disse, - non e' è d' imprevisto nella mia vita se non quello che non dipende dagli uomini. E cosi dovrebbe essere d'ognuno, d'ogni bipede a cui sia stata elargita la ragione. BibliotecaGino Bianco
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