Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932
582 A. Bonsanti - ,Se non ,si vuole che i :fiori muoiano. - Avrai due barrocci quest'anno, - gli promise il padrone. Dillo che tè l'ho detto io di fartene portare due. . Posò la mano sopra la spalla d'el vecchio curvo davanti a lui,. oome a cementare la sua promessa, poi si mosse lentamente, quasi esitante. Passando lo sguardo gli and 1 ava alle piante :fiorite o a quelle dove le foglie rigogliose testimoniavano dli una vita sicura. Dietro di lui, Oecco che recava tra le braccia il fascio dli rose, moderava i propri passi sui passi del padrone, gli si trovava a ri– dosso per delle soste improvvise. Bettigalli amava i :fiori. Li amava di un amore che non avrebbe accettato neppure la loro morte sulla pianta co'm'era invece nei d'esideri del vecchio giardiniere, perché era un amore cosciente, nel quale la parte che spettaisse al diletto eh'ei ne poteva trarre si disgiungeva facilmente dal puro affetto per la cosa, e la prima non avrebbe gradito lo spettacolo -del loro appassire. Nella ·sua casa perciò non. ne voleva, ma era, felice di sapere che a breve distanza . da lui ne sbocciavano di frequente, e di qualità rare, e che bastava. far pochi passi per god!ere l'aspetto e il profumo della serra. Gli piaceva anche poterne regalare agli amici, e era poi questo un lato della sua particolare concezione dei rapporti mondlani, che convenisse far doni, se pure non troppo di frequente, e sempre di cose dalla breve -durata in cui lo scarso valoré .della materia fa– cesse contrasto con la fatica e la spesa dell'ottenerle: fiori rari dunque e fuori stagione, e cibi prelibati o che fossero un segno di una intelligente ricerèa. I cibi potevano poi essere contenuti in piatti d'argento e' i fiori in vasi dli porcellana squisiti, ma il d'ono doveva prende-re nome dal contenuto, non dal contenente. E di– ventava un segno di buon gusto quel piegare una materia qua– lunque a funzione ricercata. Però nessuno credeva che il cavaliere Bettigalli amasse i fiori. Egli considerava una debolezza il mo– strare amore o anche solamente un soverchio affetto per una per– sona o una cosa, si che coloro che avevano avuto a che fare con lui si erano convinti· di essersi trovati innanzi a un animo nobile senza dubbio, ma anche a un cuore dli ghiaccio. La sua fed'eltà. nelle amicizie, e quel bene che egli faceva, scoperto; erano consi– derati come un impegno di gentiluomo e non come bisogno di un cuore solitario, e era poi ciò che egli· stesso chiedeva, ma non valeva certo a fargli crescere intorno una rete di affetti. Cosi anche le donne che lo avevano amato, ail termine del dolce legame, già. veleggiand'o verso nuovi richiami, avevano portato seco loro la persuasione d'aver appartenuto a un uomo che era stato spinto. verso di esse solamente dal proprio diletto. Alcuna si era anzi di– staccata da lui per la sua impenetrabile fredijezza, che· forse gli sarebbe rimasta fedele fino alla morte. I Biblioteca Gino Bianco ,,
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