Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932

La tabacchiera smarrita 581 - Ho colto le rose come Vossignoria mi ha ordinato ieri, - disse subito, e si puliva le mani terrose al grembiale, - ed è stato come il d[luvio per questi poveri vasi. Ne ho lasciata qualcuna per ogni evenienza. Cred!o che questo mazzo basterà. E indicava insieme le rose colte che posavano accese sopra le felci ai -suoi piedi e i vasi raccolti in quadrato li presso, dove altrettanti :fiori o presso a poco facevano tuttora bella mostra sullo stelo. Si capiva che avrebbe voluto persuade:re il padrone che il ma,zzo p1:eparato dia lui era più che sufficiente, e come temesse l'ordine di aggiungervi quegli altri :fiori che aveva spe:rato di sal– vare. Egli preferiva veder morire i :fiori sulla pianta, assistere al loro declinare, còsi come assisteva al nascere. e allo schiudersi dei bocci, veder piegare i capi poco innanzi eretti e farsi materia floscia e opaca, piuttosto che -vederli partire a fasci, lavoro paziente di mesi verso destina;zioni ignote. Il padrone non capiva questo, che faceva le sue lamentele di vecchio nella cucina a sera fra gli altri -servi. Non capiva questo, per cui ora gli ordinava : « coglile tutte)), con quella voce tagliente alla quale nessuno osava replicare. - Coglile tutte, - ripeté il cavaliere Bettigalli al gìardiniere. - E tu intanto, Cecco, prendi su queste e portale in casa. Cecco raccolse il mazzo a due mani mentre il giardiniere, affer– rate le forbici, si accingeva a obbedire. - Le porterai subito in casa non appena le avrai colte, - gli disse anc6ra il cavaliere Bettigalli, e si preparava a proseguire nel ,cammino. - Vossignoria mi perdoni, .- pregò allora il giardiniere, - Vossignoria mi perdoni, ma incomincia il freddo e occorrerà pen– ·sare per la legna. Altrimenti si perder:\ tutto, tutto morirà. Voleva almeno cercare di ottenere dia quella visita che gli rapiva, -fino all'ultima rosa, la salute delle sue piante. · Si fece audace. - Anche a Vossignoria piace di poter disporre dli :fiori in ogni stagione. · - 1\fa non hai avuta, legna tutti gli inverni? - gli rispose il padrone. - Un barroccio soltanto, Vossignoria mi perdoni, un barroccio soltanto. Cosa si può fare con un barroccio di legna? - riprese il servo, e formulando questa domanda volgeva intorno la mano come a indicare la vastità della serra. - A febbraio tutto è bruciato fino all'ultimo stecco. E cosi si è costretti a potare gli alberi anche quando non ce n'è bisogno. Cosi quest'estate, per le acacie e le querci. Indicò nel giardìno gli alberi sfrondati di fresco, su cui il vento faceva fremere i superstiti ramoscelli parassiti dei grossi tronchi. Finì con un sospiro : BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy