Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932

566 A. Bonsanti Se fosse caduta me ne sarei accorto, - protestò il servo. 1 Ma Bettigalli o·ià usciva dlallo spogliatoio, attraversava a passi ~ 1· svelti l'anticamera varcava un usciolino a parete e sa 1va per una scaletta inter~a rischiarata dia brevi pertugi a inferriata. Il servo gli tenne dietro. . - Potevo guardare io, - diceva mentre seguiva il padrone, ar– rancando per ·1a fretta, ché non era neppur lui in verde età, - potevo guardare io; - l'altro non gli dava retta e proseguiva. Tanti rita,rdi nel rintracciare la tabacchiera incominciavano a seccarlo: doveva finire una lettera per le dieci, ora in cui partiva la corriera dli Firenze, e aveva poi una colazione dlalla vecchia Areati, per festeggiare l'onomastico della padrona di casa. La ta– bacchiera è così t:utti gli altri oggetti che teneva per le tasche gli facevano compagnia; esser costretto a privarsene voleva dire sen– tirsi minacciato nel corso della propria vita regolata sin nelle mina-. zie, anzi fondata in queste più che sulle grandi vicende, le quali non gli erano mancate, ma da cui aveva saputo difendersi abilmente e sempre in modo che mai occhio estraneo ne cogliesse sia pure un barlume, diventava un segno di malaugurio. ·Sentì una irrequie– tudine invaderlo; questo stupido accidente turbava il piano tlella sua giornata, previsto piacevolissimo, gli toglieva, il buon umore. Però la tabacchiera si sarebbe ritrovata, o prima o poi. Non gli era mai aécaduto di perdere qualcosa, e cosi nell'avvenire non perderebbe mai niente. Era convinto che gli avvenimenti spiace– voli della vita, sia dli maggiore che di ininore importanza, e per se medesimo non faceva ormai più alcuna d[stinzione tanto si era andato abituando a una livellàtr.ice in.differe11za, non eolpivano coloro che si fossero imposta una norma precisa, i quali erano pochi e di quef pochi i,;i riconosceva, e che solamente la m<H·tesi mantenesse indipendente da quelle ragionate costrizioni, benché nutrisse la speranza di avvicinarsi pure ad essa con un volto im– passibile. Troverebbe la tabaçchiera per terra nella stanza che serviva da, guardaroba .. Lo colse il timore che nella caduta i ru– bini fossero saltati dai loro alvei di :filigrana. Terminata la scaletta si trovò a~ principio dli un lungo corri– doio, lo percorse e giunto al fondo, entrò nel guardaroba. Era questo .un locale vastissimo clie armadi capaci fasciavano alle pareti, mentre una tavoh1 enorme ne cccupava, il centro. Al– l'un capo di questa, una donna matura piena cli salute stirava, all'opposto lato una ragazza riguardava la biancheria. Saluta– rono il padrone meravigliate della sua presenza e sospesero di la– vorare; Bettigalli con un'occhiata si era già reso conto che la tabacchiera non si trovava d'ove aveva credluto più per picca che per convinzione. Fece due volte il giro della stanza sbirciando · il . ' servo era rimasto nel vano dell'uscio e tentennava la testa am- BibliotecaGino Bianco

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