Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932

LETTERE INEDITE DI LORENZO DE' MEDIO!. Francesco Guicciardini, parlando dello « ingegno grandissimo e sin– gulare » di L011enzode' Medici, in quel profilo di esso che è una delle pagine ,più robuste ,delle giovanili Storie fiorentvne, dice tra l'altro: « Fanne fede le lettere dettate da lui, piene di tanto ingegno che più non .si può desiderarne» 1 ). Ciò nonostante, l'epistolario di Lorenzo, per molta parte perduto ma pur tuttavja in quella che rimane ricchissimo e di immenso inte– resse, non è stato oggetto di ricerca sistematica : gli storici si sono limitati a trarne frammentarie documentazioni, mentre i l<etterati lo trascuravano del tutto. Nessun effetto ebbe il consjglio di Gino Capponi, il quaLe ne rac– comandava la pubblicazione osservando che « niuno ebbe delle cose una intelligenza tanto vasta, né le giudicò in modo si netto e precicso; la quale ultima condizione basterebbe a rendere il ,suo scrivere elegantis– simo, quando anche in lui non si fosse aggiunta la grande coltura JJ 2 ). Rarissime sono, da noi e fuori e in ogni tempo, le lettere di scrittori grandi che non sieno destinate ad altri lettori aucor più che al desti– natario, e da servire alla fama del mittente nella posterità. Lo;renzo de' Medici che, se avesse atteso ,soltanto alla letteratura, non avrebbe forse nella prosa, epistolare superato lo stucchevole artificio del Go– mento sopra alcuni de' suoi sontetti, fu costretto dalla sua febbrile atti– vità pubblica a dettare e scrivere miglia.ia di lettere, e le dettò e scrisse senz'altra preoccupazione che di riuscir chiaro, di persuadere o di .... ingannare a sua posta. Ne vennero fuori pagine ,di mirabile vivezza ed e:fficaeia, quali s'incontrano di raido nelle letterature. Diamo qui alcune lette;re 3 ) da lui indirizzate a Iacopo Guicciardini, oratore fiorentino a Milano durante quella guerra contro Innocenzo VIII che ra,ppresoota il punto essenziale, e il meno studiato, della vita poli– ticà di Lorenzo. È noto come i primi anni della sThpremazia di Lorenzo furono turbati dall'ostilità, prima dissimulata, poi ,sempre più diretta e palese, del papa Sisto IV. Il quale, dopo il fallimento ,della congiura dei Pazzi, tentò con tutte le armi .spiritualj, e temporali, - scomunica e guerra, - di abbattere il nemieo. Col suo audace viaggio di Napoli, Lorenzo riusci l) Cap. IX, p. 74 (edizione Laterza). 2) Storia ài Firenze (Barbèra, Firenze, 1875), vol. IT, p. 165 nota. 3) Queste lettere fanno parte di un ricco e prezioso gruppo conservato nell'Ar– chivio del Conte Paolo Guicciardini (Legazioni e Oommissarie, filza V). 33, - ngaso. B1bllÒteca C,fnoBianco

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