Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932

A. P AL.A.ZZESCHI, Stampe dell' '800 primo piano, a far le prime parti. Con nessuno scopo di satira del resto, ma cosi..., per notare, ,senza averne l'aria, uno sbaglio d'ordine e di gerarchia. E il lusso, l'inutile lusso, ha qui la sua celebrazione. La Signora Fiammetta, quanti gioielli sri porta nella sua valigetta wnclando ai bagni! « ,Stelle, un cuor,e di brillanti, una mezzaluna, un uccellino colla coda di penne vere e la ,pancina di gemme, una farfalla con pietre di tutti i colori», e « catene e catElnelle, collane braccialetti s,pille », anelli e orecchini complicatissimi, da smontare e rimontare e guar– nire a piacere. Per farsene ? Per adornarsene tutt'in una volta quando sulla porta d'un celebrato caffè, ai Bagni di Pancaldi, passerà le sue lunghe ore. « Sul ,petto, in esposizione, la valigia al completo : il povero marito, le corna, l'uccellino, la mezzaluna; il ferro cli cavallo, il nodo d'amor,e .... pareva di guardare nel ventre d'una sveglia». Che fa e chEldice Palazzeschi davanti l!, questo ,&pettacolo e a questa confusione, a questo « aasino del ,sentimento mondano >> ? Gual'da, me– ravigliato. E la meraviglia del fanciullo d'allora è la disperazione dello scrittor,e d'oggi, per non sapersi decidere a giudicare, e il ,sommo della sua discrezione. Bambino, com'egli stesso si dipinge, « curioso e at– tento», « silenzioso, tranquillo, rassegnato, riflessivo», senza nessuna voglia di chias,so, con nessun'altra fame che di vedere, per ,sé proprio non ama chEl la parte di spettatore muto_, e i giuochi quieti; o spiare, in quel groviglio, con un ardimento raro all'età sua . .Somiglia un pooo al padre, del quale meno egli parla in questo libro, ma che il lettore ri– corda, raccolto come lui, chiuso, e quasi •sempre con un suo atteggia– mento assorto, in un angolo ·della casà, per esempio, « il gomito pog– giato alla tavola, la fronte nella mano>>. Alle Cascine, un giorno, dove .. la mamma ,si diverte allo ,&pettacolo della passeggiata, attenta a tutto, non mai sazia di ammirare i difficili segreti della moda e le beUe dame delle casate illustri, e lui, bambinetto,· assente -da quella meraviglia, vago -di libertà, cerca col desiderio la solitudine che è a due passi, nei grandi viali e nel folto del bosco, attratto dal «vuoto», com'egli dice, il giovine padre, tra la madre e il figliolo, fermo restando in compagnia dell'una, lascia che l'altro un poco si pElrda a ,suo piacere e, accompa– gnandolo con _lo·sguardo, lo tiene, si, quasi legato a un filo, invisibile, ma ne è, anche, legato. Si direbbe anzi che questa parte -di spettatore disamorato il figliolo l'ha appresa dal padr,e, che non ha più di tren– t'anni,, ed è quasi un giovine vecchio, un malinconico s,tanco. Di qui ha radice il suo male; A due anni appena, ,è incuriosito e ,svogliato. Il suo amore è una ,finestretta, e se ne sta la,ssù affa,cciato le or,e intere. Per CElrcarviche cosa? L'ari!),, la luce, la lìbertà, il mondo, la vita? Non sa. Cerca per cercare, ,senza ,scopo. -Salito un giorno su una scala « su, su, piano, su, uno, due, quattro, otto, dieci, -dodici scalini», non riesce anc6ra a ricordare perché vi sali : ,sali, dice, « -senza perché >>.Va con là nonna, una volta, a far vis,ita a una vecchia, amica, a un quarto piano alto. E. ai metà della salita, insieme ,si siedono « su due palchetti murati appositamente nei cantoni del pianerottolo». La nonna, per riposare l' affanno, egli, così ... , .per fare, e per nessuna ragione. « Gli piaceva un mondo intero di star seduto ai quel modo ,per le scale senza essere stanco». A cinque anni, sempre lo stesso gusto. ,Si per.de una sera, per BibliotecaGino Bianco

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