Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932

LIB:SI. 0oNSTANCEJ BROOKS, Antonio Panizzi Saholar and Patriot. - University Press, Manchester, 1931. S. p. Chi si fermi a guardare all'entlata della grande ,sala di lettura del « British Museum >> di Londra il busto di Antonio Panizzi è indotto a domandarsi perché al nome sia stata aggiunta la qualificazione di pa– triotta italiano. Questo osserva la Brooks in una delle ultime pagine del suo libro, accennando al motivo che l'ha mossa a scriverlo. S'intende che per lei quella domanda è da riferire al viisitatore inglese o generi– camente non italiano, perché un italiano sa, o dovrebbe ,sapere, quanto il Panizzi ·ha operato per la propria patria. In Inghilterra ,si ignora in– vece dai più, se non da ,tutti. Là egli ,è semplicemente il bibliotecario del « British ,Museum », e bibliotecario indimentica,bile, p,erché la bi– blioteca molto a lui deve; l'altro aspetto del Panizzi, quello per cui ci è più caro, interessa meno gli inglesi. Ma questi hanno pur diritto di sapere come e ,perché il Panizzi ,si ,sia guadagnato il titolo scolpito sotto la sua effigie, proprio nel luogo dove ,sarebbe bastato ricordarlo laconi- camente col solo nome e cognome. .: Un libro scritto per gli inglesi, dunque, questo della Brooks; utile però anche per noi. Perché quésto nostro modenese, anzi brescellese, sfuggito non si sa come nel 1822 (aveva venticinque anni) alle ineso– rabili ,strette di Francesco IV e rifugiatosi in Inghilterra, dove passò tutta la vita, non ha avuto anc6ra in Italia un biografo degno di lui. Vero è che le difficoltà ,per un italiano non erano poche. Un materiale documentario disperso e ,solo in ,piccola parte conservato qui; il più era da ricercare in Inghilterra. La Brooks ha messo nello studio quanto impeg·no ha potuto e tutto l'entusiasmo di un giovane che prepara la ,sua tesi di laurea, perché proprio di una tesi di laurea si tratta, presentata all'Univer,sità di Manchester, e l'argomento fu suggerito all'autrice dal suo professore Pietro Rébora: consoliamoci che a far meglio conoscere la figura del Panizzi un italiano ci abbia pure un po' la sua parte. L'indagine ap– pare scrupolosa, ,specialmente rispetto ai documenti conservati in In– ghilterra: peccato che la Brooks non abbia potuto anche esaminare le due o trecento lettere del Panizzi al Gladstone, che, a quanto ella ci fa, sapere, si troverebbero tra le carte lasciate dall'insigne uomo di Stato. Biblioteca_GinoBianco

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