Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932
Il povero pedone 611 in piazza Brà ove quel larghissimo liston ti permette di continuare la tua passeggiata innanzi e indietro godendo in piena calma l'ampia e luminosa visuale di quel meraviglioso complesso monumentale. Cosi a Vicenza trovi un degno ricordo di piazza San Ma,rco nella stupenda piazza dei Signori chiusa ai veicoli; e cosi dei campi veneziani a Pa– dova, a Treviso, a Udine e in tante piccole cittadine in quelle ampie zone lastricate, vere oasi di sicurezza, ove sorgono. ancora- i pennoni dell'antica repubblica, intorno ai quali ancora si raduna il popolo per 'i propri affari politici e commerciali. È la tradizione dell' antico Fòro che soltanto in queste regioni persiste. Perché non si può far qualcosa· di simiie anche nelle altre città per rispettare il carattere storico e monumentale di certi quartieri? Ancp.e a Firenze la piazza di Mercato vecchio era a guisa di fòro occupata da un'immensa piattaforma lastricata con la colonna dell'Abbondanza e la Loggia del pesce, e non serviva solo per vendere Je derrate. A ciò oramai non si può ritornare; ma non vi si potrebbero chiudere al passaggio dei veicoli, o definitivamente o nelle ore di maggior movimento come il Ve– nerdi per il mercato, talune di quelle strade lunghe e strette che si incrociano tra piazza della Signoria e piazza del Duomo, tra via Cal– zaioli e via del Proconsolo? Sono cosi fresche e riparate e armoniose tra le pietre cupe delle antiche, intatte case, che tutti le tràv,erserebbero costantemente se non vi si corresse rischio ogni momento di rimanere schiacciati da un autobus o da un carro Gondrand che ci entrano pro– prio per miracolo. Di quanto se ne avvantaggerebbe la circolazione delle maggiori arterie adiacenti! Altre stradine del genere, da tener magari chiuse la notte, potreb– bero fornirci corridoi e chiostri senza distruggere o -storpiare antichi monumenti, scorciando o rendendo sicura e riparata la via ai pedoni. Cosi, per esempio; senza uscire da Firenze, chi si reca alla s,tazione - o se ne viene a piedi potrebbe trav,ersare in diagonale l'ex convento di Santa Maria Novella ,sfuggendo al pericoloso incrociarsi dei veicoli; e quando si dovrà -sistemare la zona dell'arcispedale di Santa Maria Nuova, altri corridoi ,scoperti potrebbero essere 'Praticati in modo da formare col Chiostro di Santa Maria degli Ailgioli, utilizzabile. per botteghe, una ristretta ma pratica zona di sicurezza anche per i bam– bini che volessero fare un po' di chiasso. Sono questi più che altro ripieghi, che hanno il merito di conciliare l'economia e il rispetto aJ.1'ambiente. Vi è poi anche il sistema dei passaggi interni utilizzando le file di botteghe praticate nei pianterreni degli antichi palazzi e riducendole a una specie di porticato irregolare. Ciò era stato da lungo tempo consi– gliato a Fir'en:ze per il lato nord di via Guicciardini cosi angusta e fre– quentata, e a Roma per il restringimento prodotto dal palazzo Altieri di fianco al Gesù. Non è cosa di facile attuazione su vecchi edifizi, ma ne ·salva il carattere e rimedia sufficientemente agli inconvenienti della cir– colazione. Un sistema molto più dispendioso, ma anche molto più decisivo è quello dei sottopassaggi. A Londra -sotto Piccadilly Circus è stata sca– vata una vastissima piazza sotterranea scintillante di botteghe ove si BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy