Pègaso - anno IV - n. 5 - maggio 1932

LYTTON STRACHEY. La fama molto pronta e la corta. ca,rriera di questo scrittore (morto cinquantenne appena alla fin di gennaio, noto da poco più di dieci anni poiché il suo primo libro, Emincnt Victorians, usci nel 1918) dànno un'imagine di lui ache, se potesse giudicarla, g-li. dovrebbe piacere: le sue opere son poche, sricché non c'è nulla da sfrondare; isolato e conoentrato nel ,suo lavoro, lo spazio ch'egli occupa è ristretto e i contatti col mon,do esterno sono scarsi; ripensando a lui, si giunge subito a certe linee piuttosto magre ma essenziali della .sua figura mo– rale e non c'è da perdersi n.ell'abbondanza dei fatti o degli aneddoti della sua vita; l'impronta che segna ìl i;uo .passaggio è ben definita e puve lieve ed agile. Un ritratto di lui potrebbe esser delineato con tocchi rapidi, senza sfondi di problemi psichici o i:;i.ebbie sentimentali; ruban– dogli, se si sapesse, la vibrante sfourezza con •cui egli sa trattare, in brevissime pagine, i più grandi dei suoi predecessori,, un Hume ed un Gibbon. . . Non è possibile, - egli ,stesso lo dirà esplicitamente. - s 1 crivere ·di storia senz'esser consci di un chiaro atteggiamento d,el proprio spirito, senza quel ch'egli chiama un« punto di vi,sta >>. (« Il fu professor Samuel Gardiner, per esempio, sapeva imbibirsi di fatti e sapeva raccontarli; ma non possedeva un punto di vis.ta, ; il risultato è che il suo libro sul più affascinante periodo della storia d'Inghilterra somiglia a un im– menso muc,chio cli ·l:'Rgatura, »: Portraits j,n Miniat11,re,_p. 170). Il « punto di vista» che ,Strachey credeva necessario allo .storico più enfaticamente lo ,si potrebbe dire nna passione. La passione interna, il fuoco sa<!J'O cli StraJChey ,si rivela nel contrasto al comune sentimento religioso; questo, dovunque appaia,, lo offende e fa .scattare il suo giudizio. A volte, per lunghi tratti, egli sembra distante e imr,assibile, ma c'è un centro violento e vivo nel suo animo e fino la sorvegliata castigatezza dell'espressrione ne è indice; se in lui non ci fosse quell'ardore, non avrebbe poi la pazienza di costringersi .nei limiti ~cxupolosi dell'argo– mento. L'irreligione è per lui il toccasana degli animi, la via alla sag– gezza, ,perciò egli appar diffidente di tutte le forme e le fasri dell'effu 0 sione sentimentale, e guardingo a mascherare e a raffreddare l,e sue possibili simpatie: tanto teme, sotto i più rassicuranti aspetti, quel– l'intima stortura e condanna . .Salvo che si tratti di tipi e tempi sette– centeschi, ché allora il suo stile .si rovescia, e tutto dorisce e lu,ssurieg– gia. Antivittoriano, come da tutti è stato salutato, egli è tale ,soltanto perché crede che l'età vittoriana si chiuda sotto il sigillo della reli- ibliotecaGino Bianco

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