Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932
Lucia 459 rapido sguardo d'intesa corre fra lui e il cameriere : si sono annu– sati per compatriotti, che è un po' come dire per complici. E per un momento Vincenzo si sente colto in flag_rante : in aQito da sera, lui, qui. ... ma è un lampo, poi torna la sicurezza; è un d'iritto che si è .saputo conquistare. E ecco è ripreso dalla dorata meraviglia di quel che gli avviene, nel tepore della piccola mano energ-ica e soffice insieme che s'insinua fra le sue, sotto la tavola, sulle gi- . nocchia: è lui, il montanaro di pochi anni or sono, in uno di que– gli alberghi che guardava dal di fuori con un senso di incredulo .rispetto; la piccola_mano fra le sue è il pegno della conquista: la ricchezza., l'America.... ··· ' · - Ditemi, siamo si o no fidanzati? - Nel far la domanda lei ride, golosa e come incosciente, ma anche, si sente, smarrita. Si sente, sotto al tono scherzoso, sbadato, un'ansia di ali prese in una r'ete, sgomente. L'aveva conosciuta qualche mese prima, a uno di quegli im– mensi banchetti di gente d'affari, d'associazioni e di categorie, ai quali intervengono anche le signore per d'are più brio e dignità al– l'occasione. Dopo lunghe esita,zioni, Vincenzo si era lasciato rimor– chiare da un impiegato !'{ella banca còn la, quale era in relazione di affari, per punto d'impegno. Ma si era trovato un po' sperso. Lei. forse soltanto per la curiosità stuzzicata da quel giovane stra– niero timido e imbarazzato, era stata molto gentile e premurosa, sforzandosi di vincere il suo disagio. Nell'andar via gli aveva fatto promettere di venire a vederla a casa sua. Ma l'indirizzo stesso, 'nel quartiere dei ricchi, lo sgomentava. Era una casa grande, un po' invecchiata, piena di mobili pesanti, di immensi canapè, di pol– trone profonde. Quel lusso, grave, e più ancora le raffinatezze po– sitive, costose di lei, gli incutevano un rispetto che diventa.va addi– rittura timor panico dei suoi genitori, i quali pareva non lo pren– dessero nemmeno in considerazione, mentre poteva darsi che fosse soltanto riserbo. Avevano seguitato a vedersi, a andar fuori in– sieme : era lei a condurlo, a insegnargli con un tatto pieno di ac– cortezza e di delicatezza come comportarsi, ciò che trattandosi di uno straniero non era vergogna; ne era cresciuta una relazione fra l'amichevole e il sentimentale piena d' incognite, di sgomenti, di rivelazioni. E ecco l'incognita prendeva forma concreta: sarebbe occorso ardire, ora; ma lei sembrava sempre così lontana, vi era anc6ra tanta distanza da superare; era così ricca,,gi.ovane, e poi.. .. - Siete già, fidanzato ? Perché non me l'avete mai detto ? Un po' incertamente Vincenzo negava. Poi provò a spiegarsi: - Quando ero ragazzo, in Italia, una mia cugina .... Ma è pas- sato tanto tempo, son S'!J.CCesse tante cose .... Per trovare un sostegno, per rincuorarsi, cercò di riprenderle la, mano sotto la tavola. Essa si provò a ritirarla, ma lui la ri- ' BibliotecaGino Bianco
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