Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

418 B. Barbadoro la Pera>>; in fondo all'attuale via del Corso, una delle porte mag– giori, Porta San Pietro. Continuavano le mura per piazza del Duomo, dove voltav ano adl angolo ·verso ponente, e poi giù a diritto, traversrundo i.in parte 11'area della cattedrale e rasen.tandlo il Battistero. Allo ,s boc co di borgo San Lorenzo, la Porta del Ve– scovo. Pro,seguivano per via Cerret3Jni, ritornando ver,so•·l' Arlho. per via Rondinelli e Tomabuoni. Qui, all'incl'ocio di via Stl'ozzi, la terza dèlle porte priincipali: Porta Sàm Pancrazio. Così le mura giungevano fino a Santa Trinita, dove svoltavano per l' ultimo tratto, tra via delle Terme e borgo Santi Apostoli. Dopo l'ultima delle porte mag·giori, - Porta Santa Maria, - all' incrocio del– l'~ttuale via che ne conserva il nome, si ricongiungevano ad Alta– fronte, mantenendosi discoste dall'Arno, che ad ogni modo costi– tuiva un'ottima difesa per il tratto di mezzogiorno, come il Mu– g·none e il fosso Scheraggfo lambivano rispettivamente i lati di ponente e di levante. · Non diremo éhe l'i,ncr,emento ,demografico debba ,essere ritardato di tanto, quanto rimaser,o i!Ilessere oodeste mura; ,ma a contenerlo bastaro!Ilo le i11Uove abitazio'lli allineate ,su quelle vie, in oorrispon - denza delle porte 1 che nel nome di borghi anc6ra conservato pale~ sano il primo sviluppo edilizio fuor della cerchia arntioa. L'inclu- __, .sione nel secondo cerchio di codesti borghi, - compresi queì tre di Oltrarno che facevano capo al Ponte Vecchio, - è di· un tempo molto significativo per le fortune deilla città: l'allargamento della cinfa oltre i segmi pfamta,ti dlodici ,secòli priina daJle legioni di Roma chiudeva il peri-odo d'eUe origini del Oo1mU1I1e, quasi alla fine della cò,stituzione oonsolare, che aveva affermato la giurisdiziolile comu– nale nel contado; donde l'inurbamento dei rustici, rifuggenti dalle servitù feudali e attratti a nuove vocazi-òlili professionali daJle forze operose del centro civico. 011mai l'inoesS3Jnte rinnovrumento edilizio è segno tangibile di un ca.mbiamento d'el clima storico, perché }a città si slarga due volte in poco più di u1I1 secolo, dalla fine del dodk~simo aJHa filile del tredioesimo, quando 001I1 le prime fondazioni della terza oerèhia ne è già fermata la configurazione topografica quale rimarrà filllo ai .giorni nostri. Meraviglioso fiorire, per cui in breve volger di · tempo la cerchia a111tica è due v-0lte superata: bastan.o le fortulile dei primi due secoli -deil Comu!Ile ,a oòmpendiare la trasforma,zione della Firenze rmn:ano-barbaric,a, IIlelle odierne ,sembianze. Ma pro- . oediamo oon ordine e diciaimo prima della seconda oerchia, che i nuovi edili dilataro11Io con Ulna visione insufficiente degli alti de– stini a cui era segnata l,a,città .. Era veochi,a, tr3Jdizioine, suffragata d'ai cronisti, che quel primo aumooto della città risalisse agli u1ltimi decenni del secolo XI; il che creava un forte imbarazzo ,ai coonimen,tatori di Dante, illl qùrurito BibliotecaGino Bianco

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