Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

M. Valgimigli dicendo la signora rifaceva a modo suo, lei veneta, l'accento to– scano, ch'era un altro motivo di tenerezza nel suo ricordo e nella sua ammirazione. L'episodio non è dissimile da quello che narra , il Chiòrboli a proposito del poeta latinista Luigi Graziani di Lugo. Il quale, trovatosi un mattino di domenica, a Bologna, sotto il vol– tone del Podestà, col Carducci e con altri, sentito sonare mezzodì, chiP.se scusa di lasciare così amabile compagnia, ma doveva andare alla ,Messa. Gli disse uno : _:__ O come, Lei, col suo ingegno, bada anc6ra a coteste cose ? - E il Graziani : - Io credo nel credo di mio padre. - E il Carducci : - Bravo Graziani, bravo, nel credo dei nostri padri. - Parole grandi e gravi; le quali non furono di gentilezza di modi soltanto: il poeta della tradizione e della storia aveva più angoli nel suo cuore dove anche queste e simili voci della tradizione e della storia, anche insospettate dai più -e inattese, potevano risonare. · Avrebbero dovuto venire a Caprile anche il Mago e Severino: se non che il Mago o Ma.ghetto, come chiamavano Ugo Brilli il Car– ducci e gli amici, aveva una paura pazza, dicevano gli amici ma– ligni, del colerà; forse, in Rologna, poteva meglio attendere alla ristampa delle Letture (i miei coetanei avranno avuto tutti, in gin– nasio, tra l' '86 e il '90, codesto libro; l'ebbi anch'io, a Lucca, dove imperava e imperversava, con a.ssensi e consens1 anche della scuola, il cattolicissimo e papalinissimo giornalista dell' Esare marchese Bottini) ; delle quali il Carducci,· da Caprile, chiedeva .. tuttavia bozze e bozze, con insistenza e impazienza, con rimbrotti e contumelie : e il povero Severino, affaticato, come· sempre, da disagi economici, non si mosse, quell'agosto, dall'Alberino presso Molinella, incerto anche dell'avvenire prossimo, ché doveva pren– dere moglie, né aveva anc6ra sede certa di i~1segnamento. Perciò, amici e compagni del Carducci a Caprile furono il colonnello Gio– va~ Battista Pezzé,. uno dei Mille, cugino della signora Callegari, e 11 professore Luigi Pinelli, venuto da Udine; si aggiunse per pochi giorni un giovane, che allora era studente di legge e oggj. è l'avvocato Francesco ZerMnati, di Costa di Rovigo. L'avvocato Zerbinati, d'el quale e de' suoi il Carducci fu o avrebbe dovuto essere ospite il 4 settembre succesi,ivo (si ved~ la lettera alla si– gnora Elvira, del 27 agosto), vorrà perdonarmi e sorridere se dal r~gistro della signora Caterina ho ricopiati e qui pubblico questi suoi versetti giocosi : ' ' BibliotecaGino Bianco Devo dir iÙ fede mia che la siora Caterina la xe proprio una donina tuta grazia e cortesia. No par vero che ghe sia in sta vale orida e alpina

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