Pègaso - anno IV - n. 4 - aprile 1932

TR EVES•TR ECCAN I-TU MM IN ELL I ' MILANO•ROMA L'opera piena, umana, dolente ili uno dei più autentici romanzieri che og·gi abbia l'Europa. 0.raTn Pégaso, Luglio 1931, pag. 90. Villa Beat1·ice conduce a termine il processo di autochiarimento di Cicognani. Non solo lo spirito si afferma di contro alla bruta materialità come principio di vita; non solo la volontà rivendica il suo potere sull'inerzia del corpo, non solo l'amorn è celebrato come mezzo al ride– starsi dello spirito: ma quest'amore non è più il sensuale amore di Velia; è amore spirituale, amore e insieme esercizio del bene: charitas, insomma. E a I dello suolg·imento, nel frasegg-iare nitido e potente senza crudezze; ~•eff~tto è_ r_ag– giunto col segno necessario mfalhb1le; basta una frase a suscitare un'immagine viva a illuminare una sitnazione. Ci sono epis~di, come il g-ran_cle a~reseo d~lla ven– demmia, e la notte m cm Beatrice salva la sua bimba dalla difterite, e si salva, e la morte di Beatrice, che strappano alla lettura, un grido d'ammirazione. PADOVANI L'Illustrazione Italiana, 3 Gennaio, 1932. Qui il 1·omanticismo si autentirn spiritualità, e è convertito in à invaso ogni pagina, à mos- so lo stile a quest'amore si giung·e at– traverso una costante vitto- BRUNO ClCOGNANI nuovi e più schietti e più ampi abbrac- ria su se stessi, ciamenti di co– se e creature. sul proprio or– goglio, sulla propria fraJez– za; con l'ali– menfa.re, mer– cé le o pere, quella scintilla divina ch'è in VILLA BEATRICE Oltre il brio e la vivezza della scrittura de– seri tti va e mac– chiaiola, noi ab– biamo dunque, un Cicognani ROMANZO noi: che è poi anche la con– dizione perché Dio operi in noi con la sua grazia. ln-16. Intorno a Beatrice molti altri perso– naggi si aggruppano e si muovono. I quali, pur avendo ciascuno una propria fisionomia, sono strettamente connessi col motivo ispiratore; e però, mentre ap– paiono intrinsecamente in funzione della protagonista,- s'integrano, poi, e si armo– nizzano tra loro: donde l'unità fondamen- tale di q·uesto romanzo. BocELLI Nuova Antologia, l.g Gennaio 1932,pa,g. 121. Il quadro è vasto, denso di vita nei personagg·i e negli aspetti della natura: l'ampiezza del disegno e l'eccellenza del- 1'argomento accolgono perfettamente i risultati della straordinaria esperienza realistica che abbiamo seguito nel suo compiersi. Il modo dell'espressione ha raggiunto la sua piena felicità, Mll'equi– librio delle parti, nella sicura fluidità QUJNDICT LIRE che è g'iuuto al fondo delle co– se e a una vi– sione della vita finente, ampia ' e irrorata di grandi luci. E, a lettura finita, rimane vivo in noi il respiro di questo romanzo, ricco, doloroso, umano, fervido rli sensi– bilità, alato. FRANCESCO BERNARDELLI Starnpa, 26 Gennaio 1932. Cicog·nani è uno dei migliori narratori che abbiamo.... E come scrive bene: quanti valori e come a posto, in ogni . sua pa– gina bella. L'animazione nel suscitare e ritr,1,rre cose, la perspicacia delle osser– vazioni e l'arte squisita di dirle, la vi– vezza nel trntteggiare le figure, l'avvol– gente spiritualità onde mai non c&.de basso quèsto dramma di Beatrice che è pute un dramma di miseria e ,lell' infer– ~ità ~ella c:i,rne,.fanno uno di quegli 11;11past1 ~on~1ste~t1ed armonici nei quali s1sente l artista impegnato con rigogliose forze nell'opera sua. SILVIO BENCO Tl Piccolo del_la Sem, Il Febbraio 1932. Dirigere richie$te e vaglia alla Ca$a Editrice TREVES-TRECCANI-TUMMINELLI. MILANO (1°), Via P~lerm~, 10.12 BibliotecaGino Bianco

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