Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932

MEZZOGIORNO. NAPOLI. La testa fuori dal :finestrino si inebria di vento. I monti se ne vanno lontani, dalla campagna viene-l'od'ore a_credegli asfodeli; un areoplano scintilla al sole come una libellula, si abbassa, il rombo del motore si avvicina, scende quasi sul treno, lo insegue, lo sor– passa con un estro di rapa,ce e di innamorato, poi risale, ritorna libellula, scompare. A Monte San Biagio, sul vecchio confine tra lo Stato Pontificio e quello Borbonico, qualcuno ci addita le arse mon– tagne e ci parla di Mastrilli, quando diede da mangiare alla sua bella comare il fegato dello sposo. Dopo il golfo d'i Gaeta la cam– pagna è tutta adorna di vecchie e lunghissime viti che si arrampi– cano e si stendono, come reti al sole, su grandi alberi. Alcuni con– tadini passano vestiti di bianco, e penetra il sole tra le fronde sulla terra nerastra. D;improvviso tutta l'attenzione viene rivolta verso il cielo dove una lunga nube bianca si distende secondo la direzione d'el vento. Nasce e si sviluppa di momento in momento dalla cima del Vesuvio. I viaggiatori tedeschi si sono precipìtati ai :finestrini agitandosi nella meraviglia. Tutto il terreno ai piedi del monte è cosparso di bianche ca.se squadrate come dadi. Si sente il fuoco sotto alla terra, l'inattes o pia <;ere ci ravviva fuori dalla monotonia da– taci da altre città solcate da morti canali. Le strad'e si aprono smisurate e popolose. Ad ogni 'passo la va– rietà e la sorpresa. Un carro funebre tutto vetri ed oro trainato da sei cavalli, coi due primi vivaci e pronti ad inalberarsi, ha l'aspetto· di una bomboniera,. Dovunque appaiono quartieri sempre più estesi e popolosi. Il brusio come in U:nteatro rigurgitante in attesa che s'alzi il s:ipario, la polvere, i barbagli di sole, i bambini per terra con le camicie aperte sui petti bruni, le voci canore nello sforzo di rendersi convincenti, sono come violenti battiti d'un cuore a segna– lare ad ogni angolo la vita. Appena si chiede di una strada o dJ'un mezzo di comunicazione rispondono e spiegano compiacenti, poi in– terroo-ano vogliono sapere· e non ci lasciano più. In una cassa, su b ' . d'una carretta, vi sono degli stracci che si muovono, ne esce una BibliotecaGino Bianco

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