Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932

LIBRI. GIUSEPPE MOTTA, Testimonia temporwm. - Istituto editoriale ticinefi'e, Bellinzona, 1931. S. ,p. Presidente della Confederazione .svizzera per il 1932, Gi11seppeMotta, già da un ventennio, fa parte del Consiglio federale ove regge il diparti– mento politico, come dire il Ministerò degli affari esteri. Donde la rinomanza ch'egli s'è acquistato anche fuori del paese. L'odierna con– ferenza per il disarmo ha conferito la presidenza onoraria a questo magistrato svizzero, a questo svizzero italiano nel quale si compendiano alcùnè fra le più genuine qualità della stirpe e le note più tipiche della coscienza é dell'educazione elvetica. Il volume, uscito qualche mese fa, in occasione del sessantesimo anni– versario della nascita, è una raccolta dei più importanti discorsi pro– nunciati dal Motta durante questi suoi vent'anni di magistratura fede– rale: dinanzi al Parlamento, presso la, ,Società delle Nazioni e in altre circostanze div~rse, feste, commemorazioni, cerimonie. Egl;i. stesso ne fece la scelta; e se umile fu l'intenzione di lui ìntitolando « testimonianze dei tempi» la raccolta, quasi ad escluderci ogni merito personale, alto è il senso di quel titolo e pienamente giustificato. Testimon-ia temporum; e , che tempi ! Il periodo della guerra e del dopoguerra. « L'interesse che il libro presenta, - avverte il Motta, - non può essere nel valore dure– vole dei discorsi e degli scritti ehe ho raccolti, ma forse nel fatto che quei discorsi e scritti toccano direttamente o indirettamente molti e vari_ avvenimenti della storia svizzera più recent,e )). E sta bene. Ma subito è da notare che, se la storia svizzera contemporanea offre la materia immediata e l'occasione, il pensiero e la parola dell'oratore trascendono spesso i colllfini del suo paese; ed il volume diventa « testimonianza dei tempi)) anche in quanto conferma che i tempi nostri, così travagliati da competizioni, rivalità e rancori, vogliono pur di:Fe interferenza sempre più fitta di forzè e di spirito, concorso fatale di nazioni in una crescente attività internazionale. Un ottimista inclinato all'ironia potrebbe os– servare che nella lotta ancor più che nella concordia c'è necessario con– tatto d'uomini con uomini. Ottimista nel senso migliore della parola, vale a dire per effetto d'una calda fede ed entro i limiti d'una lucida ragione, si palesa Giuseppe Motta in queste pagine, che qualche volta si riferiscono a momenti mi– nacciosi, come quàndo, nel marzo 1916, sul colmo della guerra, l'affare dei Colonnelli espose la, Svizzera al pericolo d'essere tra.volta nella tem-

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