Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932

RICORDO DI PIETRO MASTRI. I. Ogni volta che incontravo Pietro -Mastri (ed era per- lo più di sera, pei marciapiedi di via de' Servi o di via Ricasoli, a ridosso del Duomo, dove la Ffoenze vecchia e la nuova si ritrovano in un sentore forte d'ombra e di pietra), ogni volta, dentro di me lo salutavo ripetendomi certi versi suoi dell'ultimo libro : quell'immagine d'uomo al declino che ha serotina faccia cli vecchio (e il cuor tuttavia mattutino). L'ultimo verso sta in parentesi, sì, ma rialzato di tono, come -ad avver– tire che lì è il segreto, il lieto segreto dell'uomo. l)ietro Mastri « nomo al declino l> ? Lo sapeva purtroppo lui con quel senso profondo della propria vita che hanno gli uomini serii; ma noi non l'avremmo detto. E non serotina faccia di vecchio. Quell'aria ancora bionda del volto, il sorriso mesto ma pronto, la ruga verticale fonda tra le ciglia, e certo suo offrirsi e ritrarsi come per -gentilezza scontrosa, ·davano anzi all'uomo di .sessant'anni impressione di molta vita. segreta e di forza. « E il cuor tuttavia mattutino· .... l>. L'incontro, il saluto più spesso r-estava breve: si staccava poi ognuno per il suo verso, lungo quel marciapiede stretto di via Ricasoli, avan– zato su .su, in alto, dalla lunga gronda che, le giorna¼ di pioggia, è come il tetto fiorentino dei cani poveri. Lui forse andava o veniva dal s-uo studio di piccolo avvocato, Vado al mio arido siz,io senz'odio ... ; e a me, per averlo incontrato, mi pareva a volte di voler più bene anche a Firenze. Dove ci saranno -sì anche dei farfanicchi ; ma dove è possibile incontrare la sera un uomo e un ppeta come Pietro Mastri, che ci sta e non lo fa sapere. II. La vita di Mastri poeta presenta subito un'eccezione, come un'ano– malia. Egli fu poeta in due periodi distanti e cos,ì diversi della sua vita· ebbe due fioriture, e tra l'una e l'altra, -il .silenzio e il buio di vent'anni'. . Tra il 1890 e il '900, tra la Vita nuova e il sorgere del Marzocco, vi– cmo al Garoglio al Gargano al Corradini aid Angiolo Orvieto (di Edoardo Coli e cli G. A. Fabris che ne fu?) con questi sodali Pietro Ma,stri BibliotecaGino Bianco I, I

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