Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932
342 D. Cinelli chiedere la strada, si sperse, si trovò nei grandi imponenti saloni, smarrita, impaurita. Finalmente, in un corridoio, in un gruppo di persone alla porta di una cabina, scoprì il Sanmicheli. Senza sa~er come, era tornata alla cabina della signora grassa, la quale la vide e 11scì nel corridoio, mostrandola a dito : - Eccola lì: è lei, quella lì. M.a.che servizio è questo? In classe di lusso! È un approfittarsi della pazienza dei passeggeri! - Si calmi, si calmi, signora, - rispondeva, a voce bassa, senza dipartirsi dalla sua calma abituale il ,Sanmicheli. - :m una came– riera nuova; è il suo primo viaggio. Si sarà smarrita per i corridoi, eercando; Dico bene? -.rivolgendosi a Maria. - Sissignore, non trovavo più la strada. - Ma se non sanno il servizio, le facciano imparare, prima .... - Signora, - il .Sanmicheli, spingendo nella cabina Maria e la signora grassa, era entrato dentro e aveva chiuso la porta sul cor– ridoio'; - è una ragazza per bene, che si deve guadagnare il pane. I<:un po' inesperta,. bisogna compatirla, i primi giorni; deve impa– rar tutto, tutto è così nuovo, così diverso, a bordo. Non è che manchi di buona volontà, che allora non sarebbe da tollerar-si un mo– mento .... La signora grassa si ammansiva. Era meno rossa in viso, sbuf– fava meno. - Lei può reclainare dal Commissario, il quale le darà subito soddisfazione. Ma rovinerebbe una povera giovane, che ha tanto bi:wgno. Le piane parole del Sanmicheli cadevano su quel che rimaneva 11ell'aria della parlata irruente e imbastardita della signora, sep– pellendola sotto la sua fredda e cortese commisèr~zione. Tornata al suo stato naturale, era una buona donna, sull'età di mezzo, che dagli occhietti sepolti nel grasso guardava Maria con un bonario interesse, dominata dalla calma superiore del Sanmicheli, il quale le assicurava che avrebbe mandato subito l'operaio. B già era l'ora di andare a riprendere la Lucia. Come era dif– ferente da lei, la sua bambina; da chi le veniva quel naturale franco, aperto, che la faceva far sùhito amicizia col primo venuto? Era meglio così; sarebbe stata bene nel suo mondo; meglio di lei che aveva paura di tutto e di tutti. Percorsi i corridoi interminabili che salivano dalla terza classe, nei quali da ogni incrocio poteva apparire qualcuno e domandarle chi era qnella bambina e sma.schera,rla, ecco la porta della cabina, la, sicurezza, dentro. La Margherita non c'era, tornava più tardi. La Lucia s'addormentava subito, rannicchiata fra lei e la parete. An– che lei era morta di stanchezza, ma non riusciva a addormentarsi; le cose che succedevano si agita-vano nella sua mente; e in cima ai suoi sentimenti impreveduti, involontari, che mutavano di ora in BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy