Pègaso - anno IV - n. 3 - marzo 1932
326 Utinam da competenti o in libri che copiano, più o meno intelligentemente. da altri libri. Credere, come la Riforma ha creduto, che studiare Machiavelli Ariosto Tasso dovesse permettere al giovane licenziando di avere idee chiare sul Rinascimento è st.:'l!taun'illusione, così come fu illusione, e molto più da,nnosa, che giovani delle scuole Com– plementari, ragazzi figli di operai e vissuti in ambiente culturale molto modesto, potessero intendere nientemeno che il « problema unitario nel mondo antico medi terraneo) ). lD inutile, forse, che qui si imds.ta oltre sul criterio al quale sono stati uniformati i progra mmi del le Scuole Medie, e special– mente quelli del Liceo classico. Tutti ci saremmo aspettato, in nome dell'estetiça,, che gli autori fossero studiati unitariamente, e invece ha dominato, in Rtridente contraddizione con l'estetica, il criterio tutto opposto, delle antologie. « La questione se si debba leggere un solo autore per intero, o tanti brani di vari autori. è qui risolta con un partito intermedio .... )). ,Sono parole del legisla– tore del '23. Orazio dovrebhe essere studiato non più come il poeta Orazio, ma perché le sue Satire e le sue Epistole possono darci ele– menti per ricostruire la vita privata dei Romani; Tito Livio e Ce– sare,· perché darebbero elementi per ricostruire l'organizzazione dell'esercito e dello Stato romano; Demostene, per conoscere la politica greca; e sono nate così ridicole a,ntologie in cui si è fatto scempio degli autori latini e greci. Al danno di. quelli del '23 hanno rimediato, in parte; i recent.i programmi del '30 del Ministro Giu– liano, che cercano di accentrare intorno a pochi autori lo studio deHe tre lingue nel Ginnasio e I.foeo classico e negli altri istituti, ma il rimedio non si può òire bastevole: urge davvero che si giunga presto lì donde la riforma sarebbe dovuta partire. La riforma del Ginnasio e Liceo clai;:;sico avrebbe dovuto limitare a pochissimi autori lo studio del latino e del gteco, e ottenere così che il giovane conoscesse bene pochi autori e studiasse, per esempio, .sopra un buon manuale il mondo letterario storico e artistico dell'antica Roma e dell'antica Grecia. Poche cose che non affatichino lo stu– dente ma che gli permettano di eflercitare l'ingegno suo, la sua, memoria, la sua attenzione, giacché noi siamo convinti che a niente serva al medico lo studio del latino e del greco e che l'avvocato non si servirà mai d'el calcolo algebrico nella sua professione, ma che tuttavia tanto l'uno che l'altro avranno ricevuto un qualche bene– fizio daHo studio del greco e òel latino e dell'algebra, quell'.intimo benefizio nella forma,zione della propria intelligenza d'i cui nessuno sarà mai in grado di misurare l'importanza e il valore. Riduciamo i progra.mmi, limitiamoli scegliendo per le notizie letterarie autori ada,tti a,lla mente dei giovani, e giov(!remo non solo alla forma:done delFintell i.genza m a anche a,l perfezion::imento e all'educazione clel gusto. Un giova.ne che abbia letto tutto Virgilio BibliotecaGino Bianco
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