Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
:.t •• 156 L. Salvatorelli -modo eia formare poco più che episodi dei r~pJ?orti amoro~i fra Bonaparte e Giuseppina. Eppure, con tanta ms1stenza· su. questa parte_ romantica, il Ludwig dimen~ica (o ignora) UIJ._ t~atto_ da~– vero interessante: che l'avanzata d1 Wurmser nel lugho 96 Si fece Ì\ericoloisa anche per l' abband~nò delle operazioni,, dà; parte di Na- . poleone, che il 25 raggiunse Giuseppina a Brescia, e solo il 2~ to;rn_ò ,al campo. Al Concordato, - riassunto in quel bel modo ! - e ded1a cata. una pagina sola; la pace di Amiens ci;>ll'Inghilterra, che segnò il momento culminante del Primo Console, è a,ddirittura p.imen- . • ticat_ai ! Solo più avanti, dopo l'istituzione dell'Impero, ·il 1U:dwig vi accenna, parlando di~<un tentativo di pace>>.Impossibile seguire, • 1 nel racconto del Ludwig, le campagne militari di Napoleone; altrèt- ' · tanto impossibile farsi un'idea a,_deguata·della sua _opera internal · della struttura dello stato consolare e imperiale. 1 . I biografi romanza-tori non capiscono :una cosa semplici~sima: che i grandi ·uomini della storia importano a noi pér la l'oro,.opera,' · non per i loro stati d'animo momentanei,,•o i tic indi vidiu.-ali 1 o i pettegolezzi di famiglia. Tutto ciò non è inutile; ina purc.hé sia, subordinato alla- conoscenza principale·. Prendete il Disraeli di_. Maurois, scrittore assai.più fine del Ludwig. È un bel libro, certa-, mente. Ma quando l'avete chiuso, su Disraeli uemo politico, sul suo posto nella storia d'Inghilterra del secolo XIX, ne sapete pochino. Prendete, 'invece, il Byron dello stesso autòre : 'avete davvero ~a rappresentazione cqmpleta di ·un uomo, perché la sua individlil.alità si esaurisce· nella sua vita interiore. · ' Dei tre libri recenti più notevoli su Napoleone, - Ludwtg, M~-'., rezkovskij e Bainville, - l'ultimo, recentissimo, è l'unico, .che possa pretendere ad' esser considerato come_storia. Dei tre autori, Bàin- - ville ·è ,altresì l'unico francese. La Fra,ncia, - cosa strana in ap– parenza, ~ è oggi il paese più adatto a far la storia d~ Napoleone., .anziché il mito o il romanzo, perché è quella che guarda a lui :d,;1 ])iù distanza,. con occhi più freddi e' chiari. · ., Il Bai_nville aveva poi qualche disposizione particolare per trat– tar di Napoleone co'tl equilibrio e impàrzialità. Egli è· u.n conserva, fare ll!.Onarchico o monarchicheggi3illte. Perciò non .ha per il Gene– rale au~ore del Diciòtto Brumaio e per il Sovrano aisso~uti~tieo le antipatie naturali della democrazia. 1Yalt:ra parte questo suo -èon– servll,toris_mo_ an_cienrégime è proprio qùello che lo aiu.ta -a' non preB-.' slere. abbag h circa lo stato napoleonico. Egli sa me glio di un altro,- o.he, nonostante Pordine e la gerarch_ia napoleonici n0no~ .stante l'avv ersione di Napoleone per i Parla.menti e le libertà c0sti– tuz~onali ,_ questi vieùe fuori dàlla Rivo}uzione ~ in gran, parte ne ass1cu.ra l'opera. Napoleone è ,un Giano bifronte. Pei riferirèi an– che n.oi, una volta tanto, alle ·sue dièhiarazioni, ricora'eremo, che . . . . . ! _,.:-Smlioteca Gino ·Branca ' ' ·-·,;. ·,-:..
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