Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932
]34 · E. J)e MicheHs · d ·br1·v1'do,", tuttavia facendosi forza ,1:1er· rita, è cors'a come , a un ° Jr' non fargli dolore. , . . .- .Ada vesto non parto. Com.e vuoi' ché parta ? - - Che' assurdità, Dario. Tra poco sei quJ _di nuovo: Abbiamo a:~p.ettato tanto .... .-- È per questo, Ada. _ . . Gli. pareva •come s~ la- vita corresse in fretta,, troppo ~ontano da. loro, e che non sarel;lbero stati più a tempo di -raggiungerla ·un'altra volta. . . , .• • ·Ada andò a trascorrere qu_eltempo nella famiglia di lui~ in un paese d'Abruzzo non lontano da; Chieti; vi ritrovò la compagnià e 'l'amicizia, di Laura; soprattutto, poicbt si accorse di essere in– <{inta, questo pensiero l'aiutava a passare la solitudine dell'assenza del marito. Ma il saperla incinta acuiva per Dario il dolore di non esserle-.i,cèanto; di quanto i pensieri di lei potevano divèntare di– versi durante- la lontananza, d:i tanto sembravà amnentars'i fra loro la distanza che li sepaPava. Nella vita/ e nel lavòro di bordo· non aveva mai messo se non ·una parte• .sùperficiale della sua vita; ora ogni dovere gli diventò pesantè e senza significato : ì calcoli a tavolino, l'ist.ruzi!one .dei m:,a– 'rinai,, tuttQ ciò che doveva fare, soltantb perché lo doveva fare; par– ticpla_rmente pesante e priva di significa_to er~ la superficiale 00r– dialitl1 che non poteva non esserci Ì:tei rapporti con gli altri ufficiali a bord'o : .come_ se lo scopo di quella vita, tro})l)Oin comune s :tes.se m,el pirucer~ di. trov:arsi insieme. Lontano da Ada; vivere. non era p os– sibile se no1l pensando a lei. Appena poteva credere. éhe altri non se ne accorgesse, si chiudeva nella sua cabina e/ metteva· ogni suà forza nel' ricordarsi di lei. E fino da allora là crudeltà di esserne, ., · sepairato senza che nessun trene ne potesse venire a nessuno, H dò.: lo,re che soffri va con tutto sé. èerèando dli esasper,:1rIo piuttosto che ,. , di farlo miRòre,. si induriva nell'anima ·sua, .simile al rancore. ·'Le– letter~ che _le' scriveva ogni+giorno erano ben. dìverse -d!a quelle · ,9ì una volta; i 'p:iccoli aivvenimenti c:he costituivanò le novistà di ,. .bordo, la vita e. le persone ..che gli si movevano intorno, _non ·po- - · ·teva raccontare a lei_. ness~ma di qri,este cose,-· peF<@bié. a nes~'lil.Ra di queste cose egli stesso'· ora si interessava. Ora scriveva brevi, ·l~tt~:re;:sempre _1,e s.t:sse ,Paa:ole, disperato che appena serit;te ·liÌ.ott· _ s1~nmcassero, p1p_ c10 che gliele aveva suggeritè, diventando sullai. · c3:i:t~ frrdde .e .staccate, e un po' false c~me }a fotografia di dii -- '1 Noi conosciamo troppo bene nella .verità, di ogni gfor1w ; lettere< che, s~mbravano lli).O'sse da· un sep.tirùe;nto di collerà, non di amO!Fé. E si ra,ddolciva soltantò quando~ a ogni nuovo po,rt0;·-le lettére d!eJ]]~ moglie' gl:Uasciavano indovinare senza dirla una pena eguale, ;poF:– ta,,ndogli dì foi tut~o ciò ehe .pòtevànc>":sop;pattutto, éimie Ua e-r,a là! ~.lo_as,pett~va, e.che un domani sarebbe venuto che salI'ebber-0 staitii i . ' -
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