Pègaso - anno IV - n. 2 - febbraio 1932

cl ANOORA DEL TRADURRE. Era ormai tempo che qualcuno faoosse ad .alta voce, dinanzi a, un vasto pubblico, molte considerazioni) per noi_, che si traduce o si gia--' dica traduttori, ovvie ed elementa,ri, ma per troppa g@te anc6ra osti– che :e quasi _pedantesche. Sicché si debbono approvare senza riserve; le intenzioni, che indus~ero Ettore Fa.bietf.i a discorrere l!lll po' ampi~– mente del tradurre, nell'ultimo fas~icolo di Pèg_aso. Ma l'argomento erai troppo delicato, e complesso; e in una tratta.zione .sommaria, co!JiP!e·queUa, del Fabietti, qualche svista o confusione era forse inevitabile.· Solo -,ail desiderio di far presto, di dir molto in poco, sono da attribuirsi affer– mazioni come queste: « Non meno degli Anglosassoni, sono tradotti •e letti i Rus1;,i,• e non soltanto gli eminenti, come Tolstoi, Dostojevski, Tmr– ghenief,. Gorki, Gogol, su. c:ui era caduta la scelta tfino a qualche_ temp0< fa, ma anche i minori e i nuovi alla fama fuori della loro terra, come KoroTenko, · Oecov, Cernicevski; Verasaief, Art~yba,scev, Kuprirt, . Zo– sce;nko, Gçmciarov, Andreief, ecc-.)): dove Ja s~condà· lista ,.stupisee, no:µ· solo per il nome del Oecov, nies·so fra i.,..«minori e i mwvi ,alla fama fuori della loro terra)), ma anche per l'imma,giJÌ.aria difrusion,e attribuita• H!h l'unico 'romanzo del Ceroi-c.evski, che, tradotto nel 1906, non trovò_ d!.i sic·U•romolti lettori, e in•fine per quel pòvero Zoscenko, unico scrittore· sovietico nominato benché poco nofo da· noi e ancor meno tr3idotto, che sembra .in castigo, in mezzo a quei gravi scrittori dell'Ottoèento e dd primo Novecento: · Ma più che lé inwattezze minute, importa rilevare la poca giustizia con cui Ìl Fabietti riformula ac.èuse non nuove, e lamenta, ad ·esem,pìo,. iL · comportamento della « gi;ande stampa quotidiana, che inv~e di fa.,r posto :;t;d. una tronaca ·fissa e regolare dei libri nuovi, con un chiaro_ cen'no del loro contenuto. e un giuçlizÌO per quanto è possibile obiettivo d<tl loro ya,lore, come fa posto alla cronaca sportiva,· teatrale, giliÌdiziaria,, :iiiion– dalllfl,,, _,evia dicendo, .si limita a riferiue saltuariàmente su ailcliÌn,j_, lifud, · · che non ,$oiil.o sempre i m:i,gliori, né i déstinat~ a· la;rga di:ffusi(>ne )). Oirlill, 'basta dare UsJil.'occhiatàaigiornali di tutt'Europa, per vedere ,çoj!1lil;(') ]a ie!t:.. ter.atu,ra abbia, in Italia, una tribuna -d'autorità (e d'amptezza) il!lieom– parabilme11te maggiore che I).on il famoso feuilleton dei gi,ornali ,teaèsclab e franoosi : voglio parlare della terzg, pag'{na, che nei n'OSt.rimfySsimi.quQ– tidiaJi).i •è stata ·portata a un'elevatezza di tono, di Cliliessi da molti ànni si glòriano. Né sembra giusto voler este-Rdere ai critici letterari una norvée · già tanto, e a ragione, deprecata dai nostri critici drarn:matid, • ino. tane ·1 ,. '. _, . ' .. ,

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