Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932
Del tradurre 55 Possedere la lingua da cui si tràduce. Questa proposizione può sembrare superflua,. come dire che per camminare occorrono le gambe; ma chi ha qualche. esperienza· della nostra letteratura di importazione sa che super.flua, purtroppo, non è. Qualunque si– gnora o signorina che ebbe, nella sua giovinezza, una governante francese, o studiò i rudimenti di questa lingua in un educandato, ricordandosi un bel giorno di questo suo tesoro lasciato a lungo improduttivo, si offre di tradurre un romanzo di Balzac o di Flau– bert, e guai a farle presente la difficoltà dell'impresa ! La tirchie– ria di certi editori, i quali non .vedono il male che fanno sopra tutto a se stessi, non esita a profittare di queste o d'altre consimili offerte di lavoro a buon mercato ; e che cosa ne esca lo sa Dio e qualche disgraziato cui tocchi, per debito professionale, di metter le mani e il naso in questa specie di sottoprodotti della lettera,tura, a cui, ahimè, si disseta almeno la metà dei lettori italiani. Avviene cosi che si possa leggere in una traduzione del Verne che due amici conversavano passeggiando intorno a im bastimento (batiment), invece che intorno a un edificio; veder tradotto in una commedia casser la, mine per cancellare la faccia; il candeliere di rame (cu,ivre) in uno dei Oontes tou,t simples di Coppée, diventare una bitgia di ciwio; in Radiosa Aurora del London, un acquedotto di 40 chilometri di tubi di legno trasmutarsi in un deposito di legname lungo 40 chilometri, e sul frontespizio leggi un nome ili traduttore quasi illustre; e in una versione de U Etui de nacre ili A. France sventolare persino un drappello (drapeau) della libertà Questi signori son talmente sicuri del fatto loro, che non si de– gnano neppure, come si vede, di consultare un dizionario, e tradu– cono a orecchio; altrimenti, come potrebbe una semplice stèle, con relativo basamento, diventar nelle loro mani una stella ? (France : Sur la pierre blanche). . A proposito di astri, udite che cosa accadde a un noto tra– duttore del Qu,o Va,dis ?. Cimenta,ndosi con altri libri dello stesso autore, e precisamente con /l'erro e /1'1toco, equivocò tra bagliore dJincendio e luna, e poiché in una scena notturna si leva all'oriz– zonte un riverbero di incendio lontano e poi da un'altra parte la luna, egli fa inavvertitamente sorgere due bellissime lune nella stessa notte 1 ). 1) Errori d'interpretazione ricorrono anche nelle traduzioni dal russo che passano per accuratissime. In una delle ultime dei Fratelli Karamazov, lo ztoti, moneta russa che valeva pochi centesimi, è scambiata con una moneta d'oro, forse perché in polacco, altra lingua del gruppo slaYo, ztoto significa. oro; e natural– mente ne seguono amenissirni non sensi. :'<on di meno, la cura delle minuzie induce lo stesso traduttore a spiegare, in una nota a pie' di· pagina, che egli non conosce bene il senso esatto della l)arola monpans'ier, ma crede sia il nome di un'acqua minerale, mentre si tratta di piccole caramelle che si vendono non in– cartate. BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy