Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

30 G. Pasquali sempre virtù, s'è virtù, borghesuccia. Io ho sentito da lui, vissuto cinquantatré anni in un matrimonio esemplare e padre di cinque figlioli, nel retrobottega di una fiaschetteria :fiorentina storieHe in– cantevoli da disgradare un libertino della Reggenza. Del genere io posso qui narrare solo un aneddoto più innocente, che so d'altra fonte. Un collega nella direzione dell' « Istituto per Scienza del- 1' Antichità>> sorprese senza volere studenti e studentesse nell'atto di celebrare una festicciuola, con caffè e paste, nella stanza dei direttori, che per i giovani doveva rimanere un Sancta Sanctorum·. Andò difilato a lamentarsi dal Rettore, e se ne dolse, rattristato e sdegnato, anche con il Wilamowitz : « Pensi, nella nostra stanza si celebrano orgie; c'erano anche donne)). Il Wilamowitz, freddo: « Nude o vestite?)). L'altro dovette convenire che erano vestite. Ma un Krautjunker moderno è per sua natura nazionalista, ed ·egli era si fortemente nazionale, ma nazionalista non era; non poteva essere, perché conosceva troppo bene popoli e culture stra– niere, e si mettevà senza disagio nei panni degli altri. Prima della guerra, nel '905 scriveva : « Viro bono et patriae et humanitatis amanti nihil sanctius est colendum communione illa bonarum ar– tium per quam quicumque inter omnes gentes vero investigando vitam inpendinrns regibus populisque viam praeimus_ quae sola ad mundi salutem et concordiam ducit >>. Dopo la guerra, riprese_ tra i primi le relazioni internazionali. E si che· in essa egli, oltre a scolari e amici innumerevoli, aveva perduto il maggiore dei suoi maschi, :filologo di personalità potente, si da battere vie assai di– verse da quelle del padre, e appunto per ciò a lui più caro! Ohe abbia :fino all'ultimo protestato contro il trattato iniquo di Ver– sailles, torna a suo onore; è almeno spiegabile che non si sia saputo conciliare con gli uomini della rivoluzione, egli che, di spiriti indi– pendenti qual era, non si era voluto acquistare· il favore imperiale a prezzo di facili cortigianerie, mentre altri, che si professava li– berale, non aveva avuto tanti scrupoli. Per non aver nulla ~ che spartire con il nuovo Governo, in una seduta del Congresso dei :filologi tedeschi tenuto in Gottinga, nel 1927, appena fu annun– ziato il ministro, che pure era un orientalista d'ingegno e di grido, si alzò dal suo posto alla ribalta 'del teatro comunale e si mise a sedere sulla rampa laterale cb.e congiungeva palcoscenico e sala, dove non poteva esser veduto: tutt'intorno a lui, sui grl:!,dini, la famiglia e scolari e amici! E, avesse ragione o no, era uno spet– tacolo curioso. Certo, gli pianse il cuore di vedere strappata alla Germania la sua terra posnana, « cuiava )), che pure erà stata resa fertile dal senno e dall'attività di colonizzatori tedeschi. Ma dei Po– lacchi, tra i quali passò l'infanzia, giudìca ancor nelle Memorie,. che son di ieri, con perfetta equità e condanpa la politica dell'Im- BibliotecaGino Bianco

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