Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

Ulrico di Wilamowitz-Moellendorff 29 l'esame, qui da noi sembrerebbe stranezza; ma è probabile che anche nell'università tedesca, pur tanto più libera e umana, pur tanto meno formale, non avvenga ogni giorno. Si dirà che è più facile esser buono con i giovani che con i coetan~i ? ,Ma qualunque collega egli aveva osteggiato a viso aperto, se, capitando a Berlino, si vin– ceva e gli andava a far visita, era sicuro di esser accolto da amico. La signorilità della sua natura gli vietava di umiliare la dignità di un pari, anzi di qualunque uomo. - E-anche il generale della vecchia Prussia, in lui non lo so vedere. Neppure nel suo esterno, ché la sua alta e snella figura si dime– nava, per militare, un po' troppo. Tipo di ufficiale superiore questo che non sapeva, star fermo ? Il Wilamowitz si meraviglia, nelle Memorie) del mortale silenzio che dominava nel magnifico banchetto che gli fu offerto una volta a Delfi dal capo della scuola francese, Homolle: « Il suo séguito si comportava come aspiranti a una tavola di gala n(?l circolo ufficiali, e mangiava in silenzio, se uno non era chiamato dall'altissimo superiore ... ; Il contrasto di questa subor– dinazione militare con la gi.oiosa libertà che uRa, in tali casi tra noi, mi ha stupito non soltanto qui». Non paiono proprio espres– sioni militaresche. E altrove egli si rallegra che gli accademici che servivano in Macedonia nel 1917 e furono comandati a udire un ciclo di conferenze, fossero colà considerati accademici e null'altro, senza, riguardo a gradi. Un professore che non accetta un invito a pranzo da studenti, dichiarando che non può rallegrarsi libera– mente, sedendo con loro alla stessa mensa, come ha fatto una volta un mio connazionale e collega, in Germania sarebbe considerato uno stupido e messo al bando perché tale. 'Ma, anche se vogliamo penetra,re oltre la buccia, non converrà dimenticare che il Wilamowitz ha fatto, perché ha voluto fare, tutta la campagna di Francia non da allievo ufficiale, come pure aveva diritto, ma da soldato e da caporale. E quel ch'egli narra fa capire che i commilitoni popolani gli volevano bene. Dunque né generale né desideroso di comando né militarista. Altri ha veduto in lui, nato in una tenuta- posnana, almeno_ la sublimazione del nobile latifondista tedesco dell'Oltr'Elba colo– nia.le , dell'ostelbischer Krautjwnker. Anche questo pare a me un -errore. Certo, nella finezza del tratto, come nella semplicità di vita, nell;amore per il cibo semplice ma vigoroso, per certo disd~gno di quel che a lui pareva mollezza, per esempio nell'odio dei bagni caldi, che ,secondo lui sono stati una delle ragioni principali del disfa.cimento della civiltà greco-romana (e in questo egli avrà esa– O'erato) si riveLava •in lui il discendente di una stirpe di nobili :gricolt~ri. E forse dalla stessa origìn,e gli sa_rà deri~ata _un:i, certa predilezione per la maniera forte ~ell e_ducaz10ne~e1 figh~h, e del pari l'avversione per la Zimperlichkeit, la pud1bonderia, eh' è ibliotecaGino Bianèo

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