Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932
Ulrico di Wilamowitz-Moellendor:tf 13 mentale riuscì poi proprio l'opposto della mentalità logico-mate– matico-metafisica, ed egli stesso del resto narra come l'interesse e l'abilità geometrica si volatizzaRsero a poco a poco negli ultimi anni di scuola media. In ogni ragazzo sonnecchiano innumerevoli facoltà che un insegnamento attivo e intelligente desta per breve ora, ma che sono destinate le più a ricadere ben presto nel sonno, e per sempre. E poi, una spiegazione di tal genere, anche se non si riduce a una tautologia («egli fu vario, perché aveva ingegno va– rio))), è sempre superficiale e insufficiente: una parola come ver– satilità non dice n;ulla sull'essenza di un intelletto. Io asserirei che dote caratteristica dell'intelligenza del Wilani.owitz fu la rapidità nella percezione e più nell'associazione. So che giudici stranieri volgari sogliono negare questo pregio ai Tedeschi; e certo abbonda tra loro il tipo di chi «trivella profondo)), il « Tiefbohrer >>. Ma questi stessi giudici, se appena appena hanno della Germania qual– che conoscenza, si saranno accorti in quanta stima sono tenuti colà anche nel mondo dei dotti gH uomini di spirito e quanto essi abbondino : ora, spirito è proprio prontezza nel combinare nozioni e concetti apparentemente lontani; e ricercato per il suo spirito fu Emanuele Kant, che nessuno oserebbe chiamare pensatore su– perficiale. Ma certo io non ho conosciuto né in Germania né altrove chi per tale prontezza fosse pari al Wilamowitz. Di una facilità di tal genere una buona memoria (egli l'ebbe infallibile sino a tarda vecchiaia) è condizione necessaria, è forse il fondamento, ma non è la ragione. Nel delineare tipi mentali conviene proceder cauti. Ma a me sembra di poter dire che i genii linguistici e quelli pro– priamente :filologici, che anche i grandi storici appartengono a questa categoria. E in essa farei rientrare tutti gl'intuitivi : le as– sociazioni e combinazioni avvengono per lo più senza che il sog– getto ne abbia consapevolezza piena, son lì bell'e perfette, lasciando stupefatto per il primo quello che le ha fatte, o meglio quello in cui si sono fatte. Io giurerei invece che logici, matematici, fisici sono al polo opposto. Quanto ai biologi, non saprei dire; ma in molti di essi a me par di riconoscere fratelli che si sono presto allonta– nati da noi. Nel Wilamowitz qualunque nuova nozione andava senza stenti e con poca esitazione a collocarsi al suo posto nell'immenso sapere presente. Egli era appunto un intuitivo. Vederlo lavorare a sup– plire un'epigrafe.o un papiro mutilo, specie se conteneva un testo poetico, era una gioia. Si aveva l'impressione ch'egli giocasse; e certo il suo sforzo spesso non era maggiore di quello di un giocatore esperto di domino: di scacchi, sarebbe già troppo. In greco, Ri sa, non solo ogni età ma ogni genere letterario ha la sua tradizione Rtilistica: una parola ch'è possibile nella prosa d'arte, è impossibile nella tragedia, e così via. Il Wilamowitz integrava prima franco; BibliotecaGino Bianco
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