Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932
·122 Les .romanciers itnliens cato a Paul Rival un critico che ama le àmtitesi e i vasti pa,esaggi cu1- .turali ma che rivela pure specie nel profi1o di Fogazzaro, notevoli ' qualità. Fogazzaro quest' ~llievo del << poète très distingué J> Gia,como Zanella « a le don des larmes ». « Il v,eut que ses héros soient à sa propre ressemblance » e vive- rinchiuso nel suo cattolicisino e nella sua « demi– chilistété »; nelFòpera sua « H y a un reste de l'enfano~, un souvenir fle l'amour maternel)). «Ce qui lui tient au coeur c'est 1a femme». È difficile scegliiere; e il ritratto, del resto, si· ferma alle soglie della va-lutazione critica. Ritroviamo il Rival alla schematica nota, su Bon-– tempelli e, UE. po' prima, a quella sul Panzini ch'egli si <;liverte a dipin– gerci come un monumento di mediocrità. E qui càpita al nostro ritratti– sta l'iufortunio di vedere nel Manzoni una geniale incarnazione di Sancio. (Ci sarebbe grave motivo di scandalo; ma noi sospenderemo il lancio della prima pietra, in a,ttesa che i- critici italiani si mettano d'accordo sull'arte, e persino sul pensiero, dell'immortal,e autore dei Fiancés). Tra le notizie del Crémiéux q1;1ellasu 'Italo ,Svevo, che è la prima delle sue, ci sembra, la più commossa .... << Mais la grandeur de Svevo se mesure ailleurs ; dans le_climat de ses livres qui ne peut. se comparer à aucun autre. Comme il y a un monde méréclithien ou proustien, il y a le monde de Svevo, avec s,es demons et ses dieux ». È, con qualche ritocco, il vecchio articolo del N avire d' argent e resta tra le pagine migliori_,che sieno state scritte sull'enigmatico maestro di Villa Veneziani. Il Crémieux ci dà poi un Pirandello nel qua,le alcuni degli aspetti di quell'arte· sono. sfiorati con mano agile, un Soffici stendhalianQ, tutto umore ,e istinto, ,che molti stenteranno a ric.onoscere nel moralfsta ac– canito de,gli ultimi anni, e che è tuttavia una belle réussite del volume; e un Papini ben documentato, ma a parer nostro leggermente ottimistico. E D'Annunzio? In omag·gio all'ordine cronologfoo non gli è toccato che il quarto posto. Il ritratto che ne fa Paul Henri Michel, eccezionale traduttore ma critico che non pretende di stupire, si risolve in una . affettuosa apologia elle ha, radi()i nella storia recep.te : e .~ protende verso le leggende del futuro. Remarqiiable (e perché no?) ,sembra al Michel il Borgese, ch'egli si prova a difendere ma non senza un evidente doppio giuoc.o, .dalla veochia accusa di essere un'« asceta dell'arrivismo>). Al Michel tocca pure il ritratto, correttissimo 1 della Deledda. n libro- s'arresta, come .s'è detto, a Moretti. Ed è un libro che con tutti i suoi dif~tti bisogna accogliere con simpatia anche per la éura minuziosa. onde sono condotte le tradùzioni. Anc6ra pochi anni fa ana ra,ccolta di questo genere sarebbe stata possibile? Bisogna a,ugurarsi, oggi che l'attenzione europea verso la nostra letteratura si va facendo sempre più viva, che esportazioni ,sifl;atte siano guidate sempre dal ,senso ·di opportunità e di discrezione di cui dànno prova il Marsan e il Cré– mieux. Se per il passato, autori nostri men che mediocri hanno varcato il confine, rendendo più difficile e sospettoso che mai lo scarso pubblìcl) che· in ·ogni paese segu~ gli sca,mòi culturali e le traduzioni, è da cre– dersi che il fenomeno stia per cessare o non inganni che la gente, di corta vista. ,E il problema delle trnduzioni resta vivo e aperto per quanto non insolubilé 1 come il libro d'oggi doc.um '.enta. ' · EUGENIO MONTALE. BibliotecaGino Bianco 'J
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