Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

J. Ji'AYARD, Mal d'amour 117 Ma dicevo che queste trecento e più pagine non m'han detto nulla di nuovo; ed eccomi subito a not_are che la letteratura d'oggi, non solo francese, non scarseggia-, anzi piuttosto abbonda, di tipi come questo Jac,ques Do-len.t: irresoluti e lucidi, ansiosi d'assoluto e incapaci. di compi~re un atto al momento giusto che a quest'assoluto li avvicini, per– plessi di fronte àlla realtà pur sapendo come dovrebb'essere presa e, stretta in pugno, ma poi, se l'occasione si presenta, invece di stringere allentano-la mano, salvo però a ruminarvi su, irritati contro se stessi; a, farsi delle scene in segreto, a immalinconirsi, oppure a,reagire ciecamente con azioni inconseguenti e sbagliate, peggiori del male che volevano evi– tare. Viva la faccia (vien fatto d'esclamare) d'1m Fabrizio del Dongo, - a parte, s'intende, ognì alt.ra cosa, - o d'un cavaliere de Grieux, che almeno sapevano come si con~uis,ta una ragazza, sia Clelia o Manon; e che di fronte a un tradimento, larvato o palese, avevano il cattivo gu– stQ, non potend9 fare altro, di stemperar.si in lagrime, per passarci, come il p0vero cavaliere, una spugna sopra e tornar subito a gettarsi ai piedi della bella quasi infedele; la qua,le talvolta non si giustificava nemmeno o portava delle ragioni così adorabilmente ingenue e incre– dibili che tanto valeva seguitare con più foga ad amarla. Lo so, oggi il giovine cavaliere de Grieux farebbe ridere pure un ragazzo; ma almeno quello era un.« mal d'amore ll che faceva fare sul serio delle pazzie. Anche nel romanzetto di Fayard un discendente di quel giovane di cui le ragazze di quasi tutto un secolo si sono innamorate, nel libro e a teatro, verso la .fine appare; -è un ex-ufficiale di marina, quarantenne, innamorato proprio come un eroe romantico, geloso e tetro, sventurato e, mi pare, barbuto; ebbene, vedi caso, la signorina Florence, ragazza moderna, amante e modella d'un pittore che Fayard ci presenta come un artista non meno grande d'un Manet o d'un WhistlEir; questa bella ra– gazza che. per quasi un anno (il romanzo ne dura due) ha come sno « gigolo ll il ventenne Jacques, con chi va a fare le sue pazzie, l'unica pazzia anzi della sua vita elegantemente triangolare (il vecchio amante che ha quasi funzioni di marito, il giovine e lei) ? Ma proprio con quel qna.rantenne, con quel focoso e forse brutto e disgraziato ufficiale di ( marina., Con lui Florence fa., come dicono le ragazze americane, il suo <( romanzo ll ; lascia la comoda vita ùi modella-mantenuta e fornita di amico giovine, l'agiatezza e il rispettoso ma tenero affetto del pittore, gli sc:rupoli, le incertezze ma anche, in brevi momenti, gli slanci amorosi del giovanotto, e se ne va col maturo romantico in America, tutt'e due forse illusi di vivere laggiù una vita nuova. Naturalmente, non ci riescono; i soldi che l'ex-ufficiale aveva avuti da un'eredità se ne vanno ben presto in fumo; e i due· amanti tornano a Pç1,rigi dopo poehi mesi, s'allogano in una squallida pensione dove spesso leticano per ragioni di gelosia, finché la pov,era· ragazza, ch'era, debole di cuore, s'ammala e muore. Dopo questa morte, il terzetto dei sopravvissuti va a, ricercare il fantasma di Florence ad Arcachon: il romantico, perché s'era innamorato di lei in quella spiaggia, ci va prima degli altri due, e anzi vi si ferma, e trova un pescatore che gli dà da mangiare in compenso dei servigi ch'egli gli rènde nella barca; il pittore e il giovanotto ci vanno collo stesso treno, questo malinconicamente desioso di rivivere una breve stagione di fe-

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