Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

106 V. ·MoNTr, Epistolario Viene in animo di augurare che il Bertoldi, dopo questa cosi degna fatica· scriva ora la vita del Monti. Dopo tanta luce chf;"\ l'epistolario diffonde sulla figura del poeta, ·Ì'opportunità di una vita, del Monti, nel quadro di una età tanto drammatica nelle vicende e nelle idee, appare sempre più manifesta. L'opera sarà oltremodo_ meritoria. FRANCESCO FLORA. FILIPPO CRISPOLTI, Alla sciwla di Dante. (Collana degli « Annali della Istruzione Media», I). - Le Monnier, Firenze, 1931. L. 13. L'intento di questa nuova collezione di saggi esclude subito che si tratti qui, indipendentemente dal gusto e dal valore critico d'un Cri– spolti, di articoli raccolti rimess.:i in luce, come succede molto spesso, per fare un libro di più. La collana degli A.nnali ha lo scopo di offrire ai lettori, e solo su argomenti cari e familiari alla tradizione della cultura o della scuola italiana, il frutto, sia inedito ò no, di. un pensiero o ripen– s.amento personale, fatto più vivo da un· largo ,senso di esperienza di vita contemporanea. La collezione non si preoccupa di aderire. a speciali in– dirizzi o metodi di indagine erudita e c1·itica-, e questo primo volume del Crispolti è un agile e interessante saggio ~i una garba,ta, e acuta, discus– sione su certi insegnamenti d'arte e di vita che resultano da una spre– giudicata, libera, nuova lettura del Poema_ divino. Il Crispolti si spoglia della sua cultura, .degli ingombr.:i delle discus– sioni dantesche, e delle diverse interpr,etard.oni: vuol risentire, dice lui, da <( ignorante >> il senso d.:i quella sempre vergine b_el_lezza:riacquista così, quasi sempre, l'occhio chiaro e l'affetto puro, qualj. ce li indicò iI Poeta stesso. Non bisogna dunque giudicare gli scritti danteschi qui r.iuniti (Come leggere Dante - San Francesco e Sa;n,Domenio_o - Guido da Montefeltro - Una corsa nell'Inferno dantesco - Gli insegnamenti di D(JJrl,te agli artisti cristiani - Da;n,tee la nostra guerra) come un cosiddetto contributo f'he aggiunga materia aJ.l'edifizio ormai cos:ì, imponente della, scienza da.n– fusca, ma, oltre il p,iacere di ripercorrere con una guida sì dotta e sì fine quelle splendide vie di p,oesia che sono, per ogni uomo colto, le vie maestr,è del suo spirito, occ.oITe far propri, in questi scritti del Ori– spolti, certe considerazioni e certi motivi che sembrano dettati dal buon senso estetico, se a,nche in questo caso, mi s.:ipermetta ripetere una, frase celebre,' l'epiteto faocia passare il sostantivo. Perché la p arola di Dante, non solo nella forma sublime ma· nelle pri:Ò.cipaJ.icose che disse (tutt'altro che ruine meste) ci SIU~na dentro anche ora quas i col medesimo significa.to e· valore con cui la udiron9 i contemporanei ? La risposta p orterebbe ce rto molto lontano, ma inta:ri.to quella che efficace e breve dà il. Crispolt,i è da ricordare e m editare : « .... vennero rettificati molti dei criteri di lui sul modo pratico d'ap– plicar la giustizia, ma la sua, ,eroica aspirazione ad una, giustizia uni– versale dura sempre identica e invitta negli intenti cristiani; potremmo domandaJ.'lci se furono realmente virtuosi ·o viziosi tutti coloro che nel poema egli ci dette per tali, ma quel che sia, ·1a virtù e il modo di rico– noscerla e d'attuarla, il Cristianesimo ce lo detta ancora negli stessi Biblioteca· Gino Bianco

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