Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

'V. MONTI, Epistolario 103 il Monti non mancava di compiacersi, come quando alla marchesa Orin– tia Romagnoli ,Sacrati, il 4 gennaio 1812, scrive: Ma_ che direte voi se vi dico che anche Giulio ha qui qualche nemico? "son sl è egli trovato un tale (credo d'Urbino e militare) il quale ha saputo dire che Giulio, avendo avuto un figlio dalla sua allllica, passa un annuo assegnamento alla madre, e la tresca non è finita ? Mia moglie a cui nulla tacqui del vero su, questo punto, ha ricevuto queste notizie con un sorriso, e rispose al grazioso referendario : JSePertioari soddisfa ai debiti di natura, lo lodo; e s'egU è uomo di mondo, tanto meglio. Non v'è ohe il balordo ohe piglia moglie oon tutta in porpo la sua ver– ginità. L'epistolario reca parecchie lettere di Teresa Carniani Malvezzi, {ìuella medesima di cui s'infiammò di non corrisposto amore il Leopardi, e che invece verso i trenta anni, s'era inn;i,morata, forse per vanità let– tera.ria, del Monti sessantenne. E peccato che quasi tutte le lettere a lei indirizzate dal .poeta, qui manchino. Quelle della donna, di tenera ci– vetteria, accennano spesso a gelosie del poeta. Una volta ella gli scrive: Allontana la stizza, ben mio, da te per sempre; il sorriso e la grazia tornino wlla tua fronte divina; più eloquente si faccia Amore a difendere la mia innocenza, .e ti detti u,na lettera dolcissima che tranquillizzi la tua ·povera amica. Anche Antonietta Costa era innamorat~ del poeta. Ma, lasciando tutte le altre figure femminili che qui appaiono, la più illustre che ricorra nell'epistolario montiano è quella, di Madame de ,Stael. Anche questa donna insigne fu presa di passione per ,Vincenzo Mon,ti. Egli era allora nella sua maggior fama. Benjamin Constant nel suo Journal intime lo descrive così : Il a u,ne superbe figure douce et fière. Ses déclamations en vers sont très remarquables. C'est un véritable poète : fougueux, emporté, faible, timide, mobile : le pendant de Chénier en Italie, quoiqu'il vaille mieux que Ohénier. Le lettere tra il Monti e la Stael ormai notissime, si svolgono su temi letterari nei quali talvolta l'argomento stesso, come quello sul cuore e sull'immaginazione in poesia, offre motivo di allusioni amorose : la Stael infatti sembra accusare il Monti di avere anche in amore più im– maginazione che cuore. L'episodio era nato sul finire del 1804, quando la Stael, passando per Milano, coi tre figliuoli, e con l'istitutore Gu-· glielmo Schlegel, aveva voluto conoscere il Monti; e fini presto in una maniera che non è in tutto chiara, per una specie di fuga del Monti. Alla Stael ,è anc6ra diretta una lettera il 9 agosto 1815, e contiene un giudizio che giova trascrivere: Odo che il bravo Schlegel sia sempre con voi. Salutatelo caramente, e ditegli -che il suo Oorso di letterat·ura drammatica mi sembra opera maravigliosa. Giam– mai verun critico ha portato ne' giudizi tanta finezza e tanto sapere. E tuttoché né io né verun Italiano possa concorrere nel suo parere intorno a certe sentenze sull'indole· della nostra lingua; nulladimeno fatelo certo, che fra noi il suo libro ha destato altissimo senso d'ammirazione, perciocché gl'Italiani non si arrogano mai il despotismo letterario, come i Francesi. Gli ultimi anni del poeti son volti alla polemica antiromantica, sia ~he nel '25 scriva il famoso Sermone sulla Mitologia, sia che lavori per "blioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy