Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932

80 D. Oin.elli · - Lucia fertile, torbida di laggiù. Il paese, la casa, Maria, anche Maria, gli apparivano quali erano stati, in una verità più appariscente, che nascondeva quella più umile e segreta che aveva riscoperto; cose, esseri poveri e sordidi, come a sollevare un velo che li aveva di– pinti ai suoi occhi di una tinta più calda; o sé a una luce più viva si dissipasse una pàtina della, quale egli stesso li aveva ricoperti. E Maria rientrava in quell'ombra, e anche per lui ridiventava quale doveva apparire agli occhi di tutti, magra, dura, piccola, stenta; quel profilo dolente e le membra angolose sotto ai cenci poveri, senza forma se non per quelle tenui morbidezze che sono nelle mem– bra dei ragazzi, che nessuno le potèva indovinare, altro che lui. Ma era come se lasciasse quassù quella parte di sé alla quale si era ri– velata la dolcezza di Maria,. Ormai, nei loro momenti di abbandono, sapeva di far male, di rubare ; e se· ne rivaleva disprezzandola, quando erano uniti, nel piacere, come disprezzava se stesso, di non .veder più la sua bellezza,, quella bellezza fatta di nulla che gli si era palesata come se fosse stato incantato, con una contentezza di– versa da ogni altra. Però, con un'acerba contentezza, sapeva che anche laggiù, non avrebbe potuto più cancellar.e la nostalgia di. quella luce. Quando Vincenzo si addormentava, Maria rimaneva lì sveglia accanto a lui. Nel buio, nel silenzio vivido e sicuro che li vegliava, nella pace di lui che dormiva al suo lato, non si sapeva decidere a andar via ; non pensava, era una cosa calma, contenta. ·Quei dor– miveglia erano la parte migliore della vita, quando non si sentiva vivere. Ma una notte, a, rin tratto, dilà dalle scale, udi la voce bassa, soffocata della mamma : ' - Maria. Nel silenzio opprimente, un~ porta, girò sui cardini. E la voce, più vicina, un poco più al_ia, più ansante : - Maria. · I passi si strascièarono giù per le scale. Nel silenzio si era ape~ta una buca e un occhio la guardava, vivo, come se dovesse parlare. Poi i passi risalirono, più lentame;nte. E più stanca, rassegnata, la voce chiamò un'altra volta: ' - - Maria. ,,..,, Poi i passi si fermarono.· Era come se la vedesse, china da– -vanti alla porta. Poi i passi ripresero, strascicandosi nell'all~nta– narsi, e il silenzio ricadde sulla casa, 'con un rombo profondo, di sangue che romba alle te:o:i.pie. (Continua). DELFINO CINELLI. BibliotecaGino Bianco j I I

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