Pègaso - anno IV - n. 1 - gennaio 1932
Lucia 69 frutto, da qualche anno a questa parte. A primavera, a giudicar dalla trama, par che non si debba sapere dove metterle; poi, alla prima frescata, ingiallisce la foglia e i ricci prendono a cascare, vani. Nel rispondere,· la voce aveva una dolcezza che la figliola rico- . nosceva, la voce dei momenti felici. Nel viso della zia, in quelle fattezze fini, tirate, in quelle ombre quadre dentro gli zigomi scarni, nei gesti, nelle mani, Vincenzo ci ritrovava tutta la mamma. Ma– ria continuava a spiegare la tovaglia di lino morbida e fragile, che doveva aspettare da tanti anni, nell'armadio. A aprirne le pieghe, pareva ne dovesse salire una fragranza di spigo e di stantio. Lo sguardo di Vincenzo era calato sulle mani di Maria che nello stender la tovaglia sulla tavola, nello spianarne le crespe, avevano modi savi e innocenti. Era come a ricordarsele, fra le sue, mani di bambina, grezze, dalla pelle secca, ruvida. Ora eran di– ventate più magre e più lunghe, e avevano preso la sagoma delle cose che non cambiano sinché non avviano a decadere, a invecchiare. - Come sei cambiata, Maria; sei diventata una ragazza. La zia era tornata al focolare, vicino a lui: - Ma piglierai poco, vedrai, del castagneto. -- E scuoteva la testa, nell'alzare il coperchio del tegame. - Che vuol che me ne importi ? Pur di non aver noie .... Già, anche prima, lei lo sa, zia, Ada, non ci campava nemmeno la mamma, gli si mandava sempre un tanto al mese. Che odorino buono, zia! - In quegli odori casalinghi gli venivano incontro i lunghi inverni di montagna, con la mamma, intorno al focolare; l'infanzia che non aveva più ritrovato negli occhi seri di Maria. - Te ne rammenti, Maria; di un giorno .... Ma non si rammentavano· delle stesse cose. 'Mentre lui raccon– tava dei tordi presi ai lacci, a lei venivano a mente altre cose: si sentiva che non era presente al suo racconto : - O della Rossa che è successo ? - Una sera, e il ricordo le apparve· a un tratto chiarissimo, essa li aveva trovati nell'orto abbracciati stretti stretti e era scappata via, tutta impaurita. La Rossa era andata a servizio, in città; fu la zia Ada a dirlo. Maria non apriva bocca: era sempre stata così, di parlar poco, Maria. Vincenzo riprendeva a seguire le sue mani, nei parchi gesti del– l'apparecchiare. A toccarle dovevano esser ruvide come prima, anzi parevano più dure e più grinzose, mani che lavorano la terra. Ma a strusciar le posate e i bicchieri col cencio bianco prima di po– sarle ai posti, 11elripiega1·e i tovaglioli sui piatti, simmetricamente, un dono di grazia che avevano, una grazia modesta e riposta, soave e armoniosa, lo avvertiva, come un cenno a toccarlo sulla spalla. Asciutta fragranza dei frutti di monte, odori di madie che s'aprono: di neve e di castagne. 81bhotecaGino Bianco
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