Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

LETTERA .A EMILIO BODRERO PER LA SU.A .ABDICAZIONE. Caro Bodrero, non ero. purtroppo a Fir-enze quando tu nella, sala del Brunellesco hai parlato sulla Fvne ù/un 'epo.oa . Lasciami scrivere qui ciò che t'avrei detto se invece di leggere le tue parole sopra un giornale avessi potuto discuterle con te, amichevolmente come da tanti anni noi s'usa, velando. e quasi arrotondando gli argomenti più aguzzi col fumo perpetuo delle nostre sigarette, dato che anche questo buon difetto noi s'ha in comune, oltre quello, presso a poco, della stessa età. E tu m'insegni che g·li uomini e le donne sono meglio legati dai difetti co'muni che dalle comuni virtù, perché in queste la iode va a chi ne ha di più e vi può essere ga-ra, ina nei difetti la lode va a. chi n'ha cli meno e non v'è gelosia. Leggo dunque che tu hai r.oncluso il tuo discorso cosi: « Oggi c'è grande diversità tra noi e i giovani. Essi parlano un linguaggio che non compl'endiamo più, ma essi non hanno niente da domandarci. L'av– venire appartiene esclusivamente a loro, noi _no_nabbiamo più diritto cli parteciparvi. Noi siamo guarda,ti dai giovani non con avversione ma con indulgenza -come se non avessimo più milla da dire. Oggi la gioventù è cosi, e ringraziamo Dio che sia cosi». V,eramente, Bodrero mio, Iddio si meraviglierà d'essere solennemente l'ingraziato per tanto poco, visto che da quando egli ha posto gli uo;mini sulla terra, e sono anni parecchi, questo ehe ti pare oggi il miracolo dei miracoli s'è ripetuto sempre, di padre in .figlio, con la pµntualità della primavera che succede all'inverno, e allora ogni fiore prorompe folice da:l boccio con Ja baldanza del primo fiore mai apparso nel mondo. Poi il· giro ricomincia, con una certa monotonia. La sola diversità è che talvolta i gt 1 )vani fanno mostra d'inchinarsi ai vecchi perché cosi s'insegna e si predica in chiesa e a casa e a scuola, Magna fuit quondam capitis reverentia 'cani, e i tempi sono placidi, ,e la vicenda delle stagioni avviene senza uragani; altre volte invece la generazione nuova dichiara tondo jl fatto suo a q~rnlla di ieri e dell'altro ieri, illudendosi di proclamare una novità strabiliante quando annuncia che l'avvenire è di chi ha vent'anni e non di chi ne ha sessanta o settanta. Ma la conclusione è, con minor romore, la medesima. Una settimana di vento, pioggia e saette-; e una mattina ti svegli davanti a un cielo terso ed immemore e in piazza di Spagna appare la prima rama di mandorlo fiorito. Vento, pioggia, saett~ : voglio Llire guerre e rivoluzioni. La guerra, dagli Ateniesi dopo Maratona e Salamina fino ai Fran- BibliotecaGirio Bianco I

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