Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931
j Villa Beatrice 707 CAPITOLO XV. « Fammi la- grazia, Signore, ch'io vivai! )). E c'era nell'invocazione il bisogno di togliere ogni impu;rità al– l'atto che ,ella aveva poco prima compiuto. Esso non era stato un puro slancio d'amore: ·era stato anche una frenesia di morire. Per– ché fosse stato puro, la vita doveva esser considerata come il dono più gra,nde da offrire, non come l'infelicità da cui libemrsi. Beatrice ora ·aveva capito in che consistei,;se davvero il sacrificio. Darsi: costi dolore o porti allegrezza, "ia facile o pericoloso, sia un atto da nulla o un atto che impegni tutta l'esistenza: questo non vuol dir nulla: darsi-: così:- perché non se ne può fare a meno. Ella non ebbe neppure un arrossamento alla gola. E al suo pensiero ormai non veniva più neppure l'ideà che l'atto fosse stato pericoloso : l'anima era beata ora in una pace nuova, per una luce nuova. Le appariva ora il suo stato veramente qual era: una condizione di privilegio, invidiabile, un dono della Provvidenza. E lei aveva voluto morire! Ma non ritrovava più il nesso tra qÙesto proposito e lei; non ritrovava, piò 1 il senso della tentazione, il perché della, spinta : come uno che à avuto uno squilibrio mentale, poi, tornato sano, non riesce più a rendersi conto ili come funzionasse allora il meccanismo della sua vita interiore. Si rivedeva nella viottola, ferma davanti al cappio pendente dal ramo; ma si rivedeva al modo con cui uno ricorda d'essersi sognato: si rivede; ma tutto quanto era dentro l'immagine è .dimenticato, non l'à mai saputo: la vasca., .. il fluttuare d' un involucro bianco ... : reminiscenze romantiche, avanzi di vecchie letture. Ora c'era nell'aria, nel cielo, negli aspetti di tutte le cose, quello che c'è soltanto nelle giornate vicine a Pasqua: l'annunzio di un'età nuova. Stanno passando i momenti supremi d'una crisi che à travagliato la terra, gli ultimi aliti d'una stagione lunga di dolori : il combattimento è alla, fine : e folate di vento e scrosci d'acqua e tenebrosità incupite dal sole che in altra parte risplende, parlano ' della tragedia. Ma tutto questo è portato via, trasvola via in un passato per sempre: ormai la sorte i\ decisa: la nuova parola trionfa: quella che à digià eihiamato le prime fiorite, le foglioline nuove. Di ora in ora ella prende possesso, e il lembo d'azzurro che in questo momento si apre è più azzurro di quello di dianzi, e il sole di ora è più luminoso e più tepido. Effimero sempre di più il ritorno dell'ombra, del• freddo, del pianto: domani, la gioia senza più ioteca Gino Bianco
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