Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931
Villa Beatrice 699 Pregare vuol dire vivificare codesta favilla: che arda di più. E ar– dendo essa di più, allora sentiamo più Dio e diciamo che Egli opera in noi con la sua grazia . .Ma il moto primo, la prima spinta deve venire da noi. «Non posso)), tu dici. La verità è che non ài voluto mai, davvero, amare; la verità è che ài lasciato che dentro di te questa favilJa restasse sotto la cenere: ella à mandato ogni tanto un suo fioco barlume, ma tu ài lasciato sempre che la cenere la seppellisse. Con che ùiritto invocavi ed invochi la Grazia? Sii tu, la prima, ad andarle incontro : non ch,iede altro, la Grazia, che è amore, non chiede altro eh.e darsi. « Ascoltami ancora un momento. Ti parrà da prima che l'atto, la parola amorosa non abbian colore e sapore. Ti parrà che sia uno sforzo di volontà nuda, senza nessun merito: lasciane giudice Id– dio; senza consolazione: non perderti d'animo. Adagio adagio · una gioia, da prima sottile, poi sempre più grande, ma ariosa, accompagnerà la tua azione : e questa, via via, miracolosamente, acquisterà di spontaneità: ti parrà non più tua: ti parrà che quello che compi ti venga ispirato ed imposto da una volontà più alta: e anche allora ti sembrerà di ·non aver merito : ma capirai che è l'amore quello che importa, e non l'aver merito o no, E proverai la l~tizia d'una sorgente d'amore inesausta che sgorga dentro di te: sta a te di aprire codesta fonte. Il dissuggellarla richiede uno sforzo : compilo ! - Come in quel cielo, fuori, d'Aprile, sprazzi d'azzurro e nuvole bianche e stracci lividi s'avvicendavano, e agli scrosci d'acqua por– tati da ventate fresche momenti calmi di sole avvampante, cosi in Beatrice era un alternarsi tumultuoso di sentimenti opposti. Ella s'era aspettata di acquistar pace 1 e era più agitata di prima; avrebbe bramato di piangere: quel che soprattutto cercava quando aveva toccato il braccio di Don Andrea sulla porta era una parola èhe la intenerisse; e invece era stato un continuo, violento, incal– zante passaggio dall'ardore al gelo, dalla ribellione all'arresa, dalla commozione all'inaridimento, dalla calma all'orgasmo: e un con– trasto, anche nellò stesso tempo, .d'opposte correnti come un cozzo di cavalloni in un.a mareggiata. E ora si sentiva la mente sbale– strata, il cuore sconvolto. - Prometti eh.e cercherai con tutte le forze di aiutare quella .favilla eh~ ài in te, di dar ascolto al minimo richiamo ? Bea trico bisbigliò di sì. _ . - Come penitenza offri i tuoi patimenti : offrili con lieto cuoré. Di' l'atto di contrizione. Sommessamente, ella ripeté l'atto. Don Andrea, pure a voce bassa scandì le parole dell'assoluzione. Una striscia di sole ralle– grava' la sagrestia : le violacciocche, al caldo, buttavano più in- tenso odore.
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