Pègaso - anno III - n. 12 - dicembre 1931

ELEFANTI E ALTRE BESTIE. Mandji nel Gabon : oggi, caccia in foresta. Nella mia vita ho due ricordi° di caccia. Il primo, d'avere sbat– tuto giù un piccione chè se ne stava appisolato in tutta pace sulla grondaia di una casetta, e d'avere pagato piccione e grondaia, per– ché se il piccione s'era preso due pallini nel collo, la grondaia s'era preso tutto il buono della scarica. Il secondo, - ricordo fresco, proprio di oggi, - d'avere puntato nientemeno che l'elefante, anzi due elefanti; veri, vivi. E se non sono morti stanotte di malattia o per mano d'altri; vivi sono anc6ra, perché li ho puntati ma non_li ho presi : fuggiti, spariti prima ch'io abbia sparato. Non li ho presi: ma un po' di gloria resta lo stesso: gli elefanti non sono mica piccioni di grondaia, da sbatterli giù al primo in– èontro. È andata così. Partenza innanzi l'alba, in tre: un amico mio di qui, che mi -ha invitato ad accompagnarlo per un tratto nella foresta, perché lui deve andare per quindici giorni in una sna « concessione)), nella foresta dove tagli.ano i tronchi di okumé : un po' di caccia a mezza strada, poi egli proseguirà per il corso d,el fiume, suil'Ogoué; in piroga, non so per quante ore; il negro Gindo, cacciatore illustre, che ha cominciato la sua carriera di cacciatore con lancie e frecce, e ora possiede un fucile che pare una mitragliatrice, col quale ha atterrato non so quanti elefanti, quanti leopardi e pantere, qllanti bovi salvatici; e io, che ho un fucile di prestito e quel precedente storico del piccione. ,Quando l'automobile si muove, è anc6ra buio pesto: sembra di navigare immersi in un mare d'inchiostro; e della nera faccia di Gindo non si vede che il bagliore bianco dei denti, perché lui sor– ride o ride sempre, con tutti i denti; e del negro che conduce l'au– tomobile non si vede niente, sì che pare che l'automobile vada per conto suo. Benché prima, di montare in vèttura ·avessi piuttosto voglia di dormire che d'andare a caccia, ai primi tonfi, alle pL'ime sgroppo– nate della vettur.a su una strada che non si vede ma si sente, e forse non è neanche una strada, il sonno m'è passato, e se adesso ho una segreta voglia di tornare a casa, è per un'altra ra~ione. BibliotecaGino Bianco

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